Dodici anni fa, a Udine, moriva Eluana Englaro. Il 9 febbraio 2009, in una stanza della casa di riposo comunale ‘La Quiete‘, la 39enne di origini friulane si addormentava per sempre, accudita dal padre Beppino che non l’ha mai abbandonata. La giovane era rimasta gravemente ferita in un incidente accaduto il 18 gennaio 1992. Per 17 lunghi anni è rimasta ricoverata in una clinica in stato vegetativo, fino a quando papà Beppino è riuscito, proprio a Udine, ad attuare l’interruzione dei trattamenti sanitari per fermare l’accanimento terapeutico, dopo una lunga vicenda giudiziaria che ha visto contrapposta la famiglia Englaro, che chiedeva fosse rispettata la volontà della figlia, sostenendo l’interruzione del trattamento di nutrizione artificiale, e la giustizia italiana.
“Dodici anni fa, a Udine, cessava di respirare Eluana Englaro -. Non cessò di vivere nel 2009. Ciò avvenne altrove, diciassette anni prima. Una rianimazione non andata a buon fine la lasciò in uno stato vegetativo. Udine fu l’unica città che seppe accogliere un padre ed una figlia in una fase tremenda della loro vita – scrive oggi Furio Honsell, all’epoca sindaco del capoluogo friulano -. Udine città dei diritti civile, seppe garantire loro il diritto alla giustizia. Tutti i livelli di giudizio infatti avevano autorizzato la rimozione del sondino naso-gastrico, come chiedeva il padre in nome della figlia. Udine seppe così rendere esigibile il diritto al rifiuto delle cure quando queste sono degradanti, come sancisce la nostra Costituzione”.
“Beppino Englaro è un eroe civile per aver sostenuto con forza una battaglia di civiltà senza ipocrisie, aprendo la strada alla legge 219/17 sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento”.
“Il progresso scientifico ci obbliga un’elaborazione bioetica permanente e responsabile – conclude il consigliere regionale di Open Sinistra –, che metta in discussione i risultati di ogni nuova conquista. Ma il progresso civile si raggiunge solamente quando il pensiero bioetico si rafforza dello slancio di amore di un padre.”