“Una decisione che ci consegna l’ennesima ingiustizia sostanziale consumata dietro il formale rispetto di norme che necessitano di essere modificate”. Barbara Zilli (Lega) commenta così la decisione che conferma la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il reo confesso assassino di Nadia Orlando, uscita proprio in queste ore dal Palazzaccio di Roma.
“Di buonismo, in Italia, si muore e le vittime finiscono per essere i colpevoli. Vi sono reati – continua Zilli – per i quali non è possibile eccedere di zelo garantista neppure nella fase anteriore al processo e dove è necessario intervenire preventivamente per garantire la sicurezza della comunità. Per questo motivo ho depositato in Consiglio regionale un voto alle Camere che è stato condiviso da tutta l’opposizione e che chiede l’impegno della Giunta nel farsi promotrice nei confronti del Parlamento per una modifica della disciplina delle misure cautelari in tal senso”.
“Di fronte alla conferma che Mazzega può attendere il suo destino comodamente dal divano di casa, esigiamo che Serracchiani dichiari che la Regione si costituirà parte civile nel processo, rispondendo ad un’altra nostra mozione depositata e dimenticata ormai da mesi in Consiglio. La decisione odierna è un pugno nello stomaco per tutti i quei friulani che hanno attestato la solidarietà e l’impegno della comunità. La Presidente della Regione se ne assuma la responsabilità”.