Disorganizzati e incapaci di ragionare in prospettiva. Il giudizio pronunciato da Carla Comisso, capogruppo di ‘Progetto Codroipo’ all’opposizione in Consiglio comunale, sull’operato del sindaco Fabio Marchetti e della sua Giunta è tutt’altro che positivo.
“In questi due anni abbiamo – spiega Comisso – mantenuto un profilo basso e di osservazione sull’operato dell’attuale Giunta. Il bilancio è tuttavia sconfortante: appare chiaro l’immobilismo sui ragionamenti in prospettiva per Codroipo e il Medio Friuli. Stiamo perdendo occasioni importanti, perché è vero che la crisi è molto forte, ma è proprio questo il momento per riflettere su che fare. E invece, le uniche risposte fornite sono state in termini di aumento della pressione fiscale e di rincorsa costante dei vari problemi”.
Le mosse da compiere
La ricetta individuata da Comisso procede per passi: “L’azione deve procedere in maniera concentrica, quasi tessendo una tela di ragno. La macchina amministrativa va orientata e guidata. Va inoltre ripensato il ruolo dei servizi sociali e per la famiglia, strutturati dalla Giunta precedente, quando i bisogni erano ben diversi e la crisi era meno forte. Altro passaggio riguarda il Piano del commercio e la riflessione su quali reti sviluppare per rilanciarlo, procedendo di pari passo con la revisione dell’urbanistica. Il Piano regolatore è scaduto da tempo e bisogna immaginare uno strumento nuovo, capace di fornire risposte e opportunità. Infine, è necessario riflettere in termini di medio Friuli: siamo ancora il baricentro di quest’area? Non solo abbiamo perso la sede della Conferenza sociosanitaria regionale, ma i rapporti con gli altri Comuni non sono assistiti da un’adeguata progettualità”.
Infine, l’ultimo accenno la capogruppo lo dedica ai lavori del Consiglio e ai rapporti con il sindaco: “Con l’attuale maggioranza e il sindaco qualsiasi sinergia è ostacolata dalla loro pesante disorganizzazione. Lo dimostra la loro incapacità di rispettare perfino il crono programma dei lavori dell’assemblea, fissato in sede di riunione di capigruppo”.