Sulla morte di Giulio Regeni lo Stato italiano deve pretendere la verità a ogni costo. E’ questa la posizione, netta, espressa questa mattina dal Presidente della Camera Roberto Fico, ospite dell’Aula magna dell’Università di Trieste, dove ha tenuto una Lectio magistralis per l’inaugurazione dell’anno scolastico del liceo classico Petrarca, dove studiò il ricercatore di Fiumicello, rapito, torturato e ucciso al Cairo, ormai tre anni e mezzo fa.
“Non si può pensare che questa cosa vada a finire in un cassetto degli archivi egiziani. L’Italia deve fare e può fare ancora tantissimo e il ritiro dell’ambasciatore può essere una strada che sarà poi affidata alle valutazioni del Governo e del ministro degli Esteri, ma Esecutivo e Parlamento devono essere unito nella ricerca della verità”, ha detto Fico.
“Sono onorato dell’invito che mi ha rivolto la Preside del Petrarca”, ha ricordato il Presidente della Camera. “Da tre anni l’istituto organizza un ciclo di lezioni sulla Costituzione, un’iniziativa dedicata proprio al giovane ricercatore per ribadire la domanda di giustizia su quanto accaduto”. Un ulteriore motivo di emozione, poi, è quello di ritornare nell’Aula Magna dell’Ateneo giuliano, “un luogo – ha detto Fico – a cui sono particolarmente legato perché è l’università in cui mi sono laureato”.
Fico ha parlato della Carta costituzionale, “del valore che rappresenta per tutti i cittadini e di come sia un punto di riferimento imprescindibile nel nostro quotidiano. Ed è per questo che i suoi principi vanno tutelati e diffusi ogni giorno”.
Nel discorso, rivolto ai giovani, non è mancata una battuta sull’ipotesi di estendere il voto ai 16enni. “Secondo me è molto importante”, ha detto Fico, “dare una responsabilità ai ragazzi, che possono interessarsi ancora più da vicino alla cosa pubblica con il diritto del voto, un diritto fondamentale, è un bel passo in avanti del Paese”.