«La corte costituzionale ha detto che oggi si può accedere al fine vita, non servirebbe quindi una norma sul tema, ma il percorso non è semplice e spesso serve l’intervento di un tribunale: per questo abbiamo presentato una proposta di legge». Con queste parole l’avvocato Francesca Re, dell’associazione Luca Coscioni, ha spiegato i motivi che hanno spinto il gruppo a raccogliere 8.226 firme raccolte in Fvg nella campagna “Liberi subito” per chiedere «una norma chiara – ha spiegato Re – in grado di eliminare le difficoltà come nel caso di “Anna”, nome di fantasia di una donna triestina, la quale ha dovuto affrontare una battaglia giudiziaria per ottenere un diritto». Raffaella Barbieri, coordinatrice della campagna e referente dell’associazione a Udine, ha parlato di «una battaglia trasversale che prescinde la religione e la politica, come hanno dimostrato le persone che hanno firmato e come dicono i sondaggi».
Enrico Bulian, di Patto per l’Autonomia e primo firmatario di una mozione sul tema, ha precisato: «dobbiamo discutere su come codificare il percorso del fine vita non di altro». Furio Honsell, di Open Fvg, ha ricordato quanto la regione sia stata avanti nelle sfide bioetiche. Il Pd con Laura Fasiolo e Massimiliano Pozzo ha invitato la politica a non nascondersi e legiferare mentre Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha posto l’accento sullo strumento legislativo proposto nel documento dell’associazione Luca Coscioni che lascia molte perplessità rilevando che non ci sono strumenti simili per chi, malato grave, vorrebbe cure per sopravvivere. Infine, Carlo Bolzonello, presidente della III commissione, ha anticipato ulteriori audizioni prima della discussione. GUARDA IL SERVIZIO VIDEO