Il Consiglio comunale di Fiume Veneto, con i voti favorevoli di Flumen e Lega, ha approvato il nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria, che contiene le norme relative ai servizi funerari, necroscopici, cimiteriali e di polizia mortuaria, e più in generale la regolamentazione delle attività che si rendono necessarie in conseguenza della morte di una persona, ai fini dell’accoglimento dei defunti nei cimiteri, luoghi appositamente deputati allo scopo, fino al completamento dei naturali processi di trasformazione, tramite le operazioni di inumazione, tumulazione, cremazione.
È diretto alla generalità dei cittadini, agli operatori del settore ed alla stessa pubblica amministrazione, ai fine di una applicazione che renda possibile l’ordinato e regolare svolgimento dei servizi funebri e cimiteriali in ambito comunale.
“Dopo il via libera, qualche mese fa, al nuovo piano cimiteriale – dichiara il Sindaco Jessica Canton-, con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento giungiamo al termine di un percorso iniziato già nel 2018, con l’obiettivo di rivedere ed aggiornare sia pianificazione che la regolamentazione, oltre che l’adeguamento delle strutture dei nostri campisanto. Come ormai noto, abbiamo ereditato una situazione in emergenza, per quanto riguarda le infrastrutture cimiteriali, emergenza che stiamo risolvendo, non senza importanti investimenti economici comunali che sfioreranno gli € 1,5 milioni nel quinquennio, per adeguare e ampliare i cimiteri”.
“Ma anche dal punto di vista gestionale, l’arretratezza era importante: è sufficiente sottolineare che il vecchio regolamento risaliva addirittura al 1933 ed era da tempo diventato obsoleto anche a causa di una normativa che in 90 anni è stata più volte modificata e aggiornata. Il nuovo documento è uno strumento finalmente al passo con i tempi e contribuirà fornendo maggiore chiarezza alle procedure, snellendone anche le tempistiche”.
“Dopo vari passaggi con l’Azienda Sanitaria e le commissioni consigliari, è stato presentato un solo emendamento, proposto dal consigliere del PD Padoani, che richiedeva la modifica dell’articolo 7, per eliminare il crocifisso sulla bara e la croce con la targa incisa, fornite dal comune in caso di indigenti o per le quali le famiglie dimostrino disinteresse. Abbiamo ritenuto, nel perimetro della laicità dello Stato, che le radici culturali e cristiane delle nostre comunità siano da preservare. L’emendamento è stato bocciato dal consiglio, raccogliendo solo il sostegno del consigliere Parpinelli”, conclude il sindaco.