Dopo Massimiliano Fedriga, anche il presidente del Veneto Luca Zaia critica pesantemente i criteri che hanno portato a dichiarare il Friuli Venezia Giulia zona arancione. Il governatore, che con i colleghi Fedriga e Bonaccini ha condiviso un percorso per individuare misure comuni per contrastare l’avanzata del Coronavirus a Nordest, non usa mezze parole sul metodo alla base della definizione delle diverse fasce di rischio.
“Quello approvato come Regioni – ha spiegato questa mattina a Radio 24 – era un’occasione per avere un benchmark. Poi, invece, si è trasformato in un elemento di giudizio”. Zaia ha chiesto espressamente che il sistema automatico basato sui 21 parametri venga modificato.
Sabato, nella conferenza convocata con il suo vice Riccardo Riccardi a Trieste, Fedriga aveva annunciato il ritiro dell’ordinanza regionale firmata giovedì e contestato pesantemente il metodo messo in campo. “Dopo averci chiesto collaborazione istituzionale – ha affermato – hanno inserito il pilota automatico e delegato a un algoritmo scelte che influiscono direttamente sulla vita dei cittadini”.
Dello stesso tono le dichiarazione di oggi di Zaia a Radio 24: “E’ utopia – ha detto – pensare che esista un frullatore nel quale metti gli ingredienti (con riferimento ai 21 parametri individuati dagli esperti) e vien fuori un prodotto finito, ed è aleatorio pensare che esista un algoritmo che dia l’assoluta immagine della realtà”.
Il presidente del Veneto si è quindi appellato al buon senso e ha chiesto valutazioni che vadano al di là dei numeri. In radio Zaia ha poi fatto riferimento all’ordinanza sulle ‘zone gialle plus’ da lui stesso concordata con i colleghi di Friuli Venezia Giulia e Veneto. Le tre Regioni hanno emanato la stessa ordinanza, ma solo il Veneto è rimasta in zona gialla.
“E’ la follia dei numeri e delle formule” ha detto senza mezze parole Zaia.