Il 14 dicembre è stato pubblicato il decreto che ha ripartito ai Comuni dei fondi per l’espletamento delle funzioni fondamentali a ristoro di perdite di gettito e di spese connesse all’emergenza epidemiologica Covid-19, per gli anni 2020 e 2021.
Si tratta di un fondo che, per il comune di Fiume Veneto, è stabilito in circa 800.000 euro nel biennio, cui è possibile attingere per il ristoro delle perdite di gettito e per i maggiori oneri non altrimenti ristorati, al netto di eventuali minori spese, strettamente connessi all’emergenza. Lo scopo del fondo è dare ai comuni una maggiore certezza nel poter mantenere l’equilibrio dei propri bilanci.
“Se sarà lo stesso Ministero di Economia e Finanza – dichiara l’assessore al bilancio Michele Cieol – a calcolare nei prossimi mesi le riduzioni delle entrate – addizionale IRPEF, Imposta sulla Pubblicità su tutte – entro il 31 maggio il comune dovrà rendicontare i costi sostenuti nel 2020 che potranno essere coperti dal fondo. Le spese in questione dovranno essere strettamente e direttamente collegate al Covid e dovranno rientrare tra le tipologie previste da un dettagliato e preciso elenco che il ministero sta predisponendo. Possono rientrare, ad esempio, spese sostenute per pulizie supplementari o acquisto di mascherine e DPI, i maggiori oneri del trasporto scolastico; non possono, invece, rientrare spese per servizi esistenti già prima del covid o che non siano state sostenute per adeguarsi alla normativa cogente sulla pandemia”.
“E’ importante sottolineare – chiarisce Cieol – quest’ultimo aspetto per sgomberare il campo da informazioni scorrette che taluni stanno diffondendo tra i cittadini, illudendoli circa la possibilità, da parte del comune, di poter utilizzare gli 800.000 euro del fondo come meglio crede o, ancora peggio, imputando al Comune di non avere idee in grado di aggirare le norme per utilizzare il fondo e per distribuire indiscriminatamente contributi a associazioni o soggetti privati. Sono ipotesi, probabilmente frutto del ‘sentito dire’, che si infrangono contro la realtà dell’attuale quadro normativo, per nulla flessibile, né aggirabile”.
“La questione è stata ampiamente dibattuta negli scorsi commissione bilancio e consiglio comunale, ove la ragioneria e il collegio dei revisori, presente al completo, hanno avuto modo di chiarire a tutti i consiglieri tali aspetti”, conclude Cieol.