Ha preso carta e penna per scrivere al ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Gianpiero D’Alia per comunicare il disappunto sulla consultazione online – che si chiude oggi – finalizzata a chiedere ai cittadini alcuni pareri in vista della riforma costituzionale. Ad irritare il Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, è stato il passaggio inerente il quesito sulle Regioni a statuto speciale, con l’evidente scopo di metterne in discussione l’assetto.
Il Presidente di Palazzo Belgrado, rispondendo alla missiva ministeriale, ha esposto i suoi dubbi su questa iniziativa (130 mila i questionari compilati fino alla scorsa settimana): “Al Ministro – spiega Fontanini – ho sottoposto le mie perplessità in maniera chiara, evidenziando l’anacronismo di una consultazione orientata ad una negazione di principio della sussistenza non solo delle Province ma addirittura delle Regioni a statuto speciale”.
Fontanini, nel corso della lettera, fa sapere al Ministro di aver formulato vari appelli alla comunità friulana affinché si esponesse a tutela della specialità. Inoltre, il Presidente sottolinea l’anomalia di un’operazione avviata proprio da un siciliano qual è il D’Alia che dovrebbe avere ben presente le ragioni sostanziali che stanno a fondamento della specialità.
Fontanini ribadisce le motivazioni intramontabili dello status che contraddistingue il nostro territorio: Il Friuli Venezia Giulia – scrive – deve restare speciale grazie al nutrito patrimonio linguistico che lo caratterizza e alle minoranze che lo rendono un unicum nel panorama nazionale”. Dopo aver espresso la sua contrarietà a un riformismo a tutti i costi che rischia di infliggere un duro colpo alla memoria, alla cultura e alle specificità delle aree a statuto speciale, Fontanini, a suggello della missiva, formula un invito: “Mi auguro che le riforme costituzionali si occupino di altri temi, senza ipotesi di inficiare il buon funzionamento, attestato e documentato, della nostra Regione speciale”.