“Non condivido la proposta di modifica del modello di zone di rischio proposto dal senatore di FdI, Luca Ciriani. Il Pordenonese ora versa in una situazione epidemiologica meno grave, ma che va preservata, perchè la ripresa dei contagi è dietro l’angolo. Si possono circoscrivere zone di rischio maggiore in contesti regionali a rischio minore, ma procedere in senso inverso ritengo sia sbagliato”. Lo dichiara il deputato del MoVimento 5 Stelle Luca Sut, capogruppo a Montecitorio della X Commissione che interviene in risposta alle dichiarazioni del capogruppo FdI a Palazzo Madama, relativamente alla possibilità di differenziare le restrizioni nelle province meno colpite all’interno di regioni ricadenti in fasce di rischio più elevato.
“Occorre la massima cautela”, riprende Sut, sottolineando come “la condivisa istanza di riapertura non deve indurre a passi falsi che verrebbero pagati a caro prezzo. Sebbene nella nostra provincia il quadro pandemico abbia allentato la morsa – aggiunge il deputato M5S – ritengo fondamentale non abbassare la guardia, ma attendere che i risultati si stabilizzino quanto più”.
“Quanto al discorso scuole – riprende – convengo con la linea aperturista per asili e primarie che dovrebbero poter tornare in presenza, per evitare conseguenze drammatiche per i più piccoli”.
“Per quanto concerne invece le attività produttive – sottolinea – stanno pagando un prezzo altissimo e ne siamo pienamente consapevoli, così come sappiamo che per uscire da questo tunnel è essenziale bilanciare attenzione sanitaria e solerzia sul piano economico. Per questo stiamo chiedendo al Ministro Giorgetti un’accelerazione sui sostegni alle imprese”.
“Quanto al discorso regionale del Friuli Venezia Giulia – non vorrei che si cadesse nella demagogia – conclude – dicendo ai cittadini ciò che comprensibilmente vorrebbero sentire, facendo leva sull’ esasperazione generata dalla pandemia che non andrebbe, però, di certo sottovalutata nella sua l’insidiosità, nè negata a fasi alterne come purtroppo abbiamo fare a Pordenone”.
“Comprendiamo il legittimo desiderio di riaprire le attività chiuse o limitate a causa della zona rossa, ma dobbiamo prendere atto che il virus non conosce i confini provinciali, peraltro non più esistenti in Friuli Venezia Giulia. Il Pordenonese, ad esempio, nei mesi scorsi ha registrato un tasso di positività superiore alla media regionale proprio in ragione della sua posizione geografica”, scrive in una nota Franco Dal Mas, senatore di Forza Italia e componente della commissione Giustizia a Palazzo Madama.
“Siamo allo sprint finale e sarebbe delittuoso rischiare di far peggiorare i dati per l’ansia di anticipare di qualche giorno il cambio di colore, perché significherebbe allungare ulteriormente le limitazioni. Non dimentichiamo che alcune regioni sono passate direttamente da giallo a rosso, mentre regioni da tempo in arancione sono riuscite a non scivolare nella fascia inferiore. Segno che mantenere qualche cautela in più porta benefici. Ciò non toglie l’esigenza di recuperare il tempo perso e far arrivare con celerità i risarcimenti agli operatori economici colpiti dalle chiusure. Non solo quelli che saranno definiti dal decreto Sostegno, ma anche quelli che deriveranno dall’ormai certo scostamento di bilancio. Forza Italia sui ristori ha avanzato proposte precise e dettagliate a favore delle imprese che confidiamo saranno accolti dal governo”, conclude Dal Mas.