“Quanto sta accadendo in Afghanistan in questi giorni potrebbe portare, nei prossimi mesi, a un aumento della pressione lungo la rotta balcanica, con arrivi possibili anche nel periodo invernale” denuncia l’Ics, il Consorzio Italiano di Solidarietà, da anni in prima linea per la prima assistenza ai migranti.
“A nostro avviso, sarebbe necessario programmare fin da ora un aumento dei posti destinati alla prima accoglienza, ovvero destinati in prevalenza a coloro che a Trieste sono in attesa del trasferimento verso altre località, con particolare attenzione ai nuclei familiari. Se, infatti, una situazione di temporaneo disagio può essere facilmente affrontata durante il periodo estivo, il periodo invernale acuisce ogni problema a causa delle temperature rigide e del maltempo. È necessario, perciò, non farsi trovare impreparati di fronte a possibili futuri aumenti degli ingressi di persone che sono in cerca di protezione”.
“Per quanto riguarda, invece, l’aumento di arrivi di richiedenti asilo verificatisi negli ultimi giorni a Trieste, si tratta di situazioni che rientrano nella normalità, poiché da sempre si registrano momenti di picco durante la stagione estiva e in alcuni giorni in particolare”, prosegue Ics. “In quanto sta accadendo non c’è dunque alcun elemento straordinario o emergenziale. Il sistema di prima accoglienza è, infatti, in grado di rispondere alle esigenze, ma è necessario mantenere e rafforzare i trasferimenti verso il resto del territorio nazionale per evitare la piena saturazione del sistema di accoglienza”.