Una scritta choc contro Norma Cossetto è apparsa nella tarda serata di ieri su un muretto di una strada di Basovizza, vicino al confine di Stato di Lipica. Ignoti hanno imbrattato con vernice spray rossa un manufatto che si trova in curva, con la scritta “Kosic N.Cos Merda Croata” con chiaro riferimento Norma Cossetto, giovane studentessa italiana uccisa dai titini nel 1943. Accade triestemente a poche ore dal Giorno del Ricordo.
“Se ancora oggi c’è chi, a pochissima distanza dalla foiba di Basovizza, coglie l’occasione del Giorno del Ricordo per dare sfogo alla sua ignoranza e alla sua disumanità significa che ancora molto è da fare. Confido che le forze dell’ordine individuino al più presto chi nelle scorse ore ha infangato la memoria di Norma Cossetto, giovane italiana d’Istria morta nelle foibe, e ancor più confido che chi anche in questi giorni non è riuscito a tacere prodigandosi in distinguo prenda atto che così facendo dà fiato a chi non riconosce degni di ricordo le vittime delle Foibe e dell’esodo”. Lo afferma in una nota Sandra Savino, deputata e coordinatrice di Forza Italia Fvg.
Nella notte, poi, diverse località sono state tappezzate da striscioni firmati da CasaPound, subito rimossi, che riportavano la frase “Partigiani titini infami e assassini”. Sono stati segnalati nei pressi dell’autostrada, sempre a Trieste, esattamente a Muggia; sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri di Basovizza e la Polizia di Stato per tutte le indagini del caso. Stesso striscione, con il simbolo della tartaruga, è stato appeso nella notte a Udine, sul palazzo della Regione e in piazza I Maggio, ma anche sul muretto della scuola ad Aiello del Friuli. A informare subito il sindaco, Andrea Bellavite, è stato un suo concittadino, intorno a mezzanotte. Immediata la chiamata ai Carabinieri. È stata chiesta l’autorizzazione per la sua immediata rimozione, avvenuta nel corso della notte, grazie all’intervento di una persona incaricata. Questa mattina il sindaco ha consegnato lo striscione ai Carabinieri. “Aiello non si merita un gesto simile – dice sconcertato è amareggiato il primo cittadino -, combatteremo in ogni modo qualsiasi forma di violenza e di fascismo”.
“Questo è il modo in cui CasaPound fa politica in mezzo alla nostra comunità, a forza di manifesti abusivi sulle case, sollevando rancori antichi, fuori dalla storia ma con l’ambizione di resuscitare il peggio del passato. Dopo questo atto partecipo con maggior convinzione alle cerimonie ufficiali del Giorno del Ricordo, dove c’è lo Stato e la legge repubblicana, e spero non chi li insozza”. Così la senatrice Tatjana Rojc stigmatizza i manifesti che sono stati attaccati nella notte anche sulla Casa della cultura a Bagnoli di San Dorligo della Valle e a Opicina sul “Prosvetni dom”. Risulta che analoghi manifesti siano stati apposti in altre località italiane.
“Un altro episodio di imbrattamento contro la comunità slovena si aggiunge a una presenza inquietante di CasaPound che – indica Rojc – alza la testa di nascosto sempre con espressioni violente e di rottura della convivenza”.
Anche la segretaria del Pd della provincia di Trieste Laura Famulari ha dichiarato: “Queste strumentalizzazioni proprio nel Giorno del Ricordo fanno male a tutti e contribuiscono a rinfocolare un clima che si auspicava superato. È il momento che anche la politica cittadina riprenda il percorso di pacificazione e isoli definitivamente ogni forma di estremismo”.