Le donne e gli uomini in divisa della delegazione delle sigle sindacali Nsc Carabinieri, Fp Cgil Vigili del fuoco, Fns Cisl, Uil Pa Vigili del fuoco, Confsal Vigili del fuoco e Upl Sicureza oggi sono stati ricevuti dal Commissario di Governo, il Prefetto di Trieste Valerio Valenti. “La delegazione – si legge nella nota – ha chiesto un incontro per chiedere a gran voce misure urgenti per la salvaguardia della propria incolumità. Il 14 aprile avevamo sottoposto le stesse problematiche all’Assessore regionale con delega alla Sicurezza Roberto Roberti“.
“Da quest’incontro la Regione, con il governatore Massimiliano Fedriga, ha disposto di effettuare i test sierologici a tutti gli operatori del Comparto Sicurezza e Soccorso Pubblico. Il problema – spiegano i sindacati – sono i tempi. Infatti non si conoscono i termini di questa mappatura e nemmeno se i test saranno sufficienti per tutti. Abbiamo chiesto al Commissario, con un documento unitario, maggiore profilassi all’interno delle sedi di servizio che si traduce nel mantenere la distanza sociale, biosicurezza e maggiore autoprotezione con adeguati Dpi. Il settore penitenziario, per la riapertura delle visite ai detenuti, necessita di ulteriori misure di sicurezza come i termoscanner per tutti i visitatori e percorsi dedicati per evitare contagi agli agenti”.
Le richieste di maggior attenzione al Comparto è stata nuovamente ribadita in quanto “la carica virale del Paese oggi è maggiore che nella fase uno. Le nostre categorie sono, assieme ai sanitari, le più esposte al rischio contagio. A dirlo è la circolare Inail del 13 aprile 2020 che ha elevato il rischio ad alto per forze dell’ordine e pompieri. Pertanto, con il documento chiediamo d’intervenire con immediatezza al fine di adottare per tutto il Comparto sicurezza e soccorso pubblico un maggiore contenimento all’infezione del virus”, conclude la nota.