Non c’è stato bisogno di dibattere a lungo, nel consiglio comunale di Gradisca d’Isonzo. Durante la seduta del 28 febbraio, dopo un lungo confronto sul bilancio triennale, è stato il momento della mozione per la difesa del territorio Isontino. Una mozione partita dal gruppo consiliare di maggioranza ma che è stata ampiamente condivisa da tutta l’assise pubblica.
“Qualche mese fa ci siamo incontrati in Consiglio comunale per discutere una mozione sulla sanità Isontina, servizio che rischiava essere solo il prodromo di un progetto ben più ampio di una giunta
regionale guidata largamente da territori forti di questa regione” ha sottolineato il capogruppo del Pd, Marco Zanolla. “Neanche ad essere Cassandre, quella che sembrava ieri una mera preoccupazione, oggi, rispetto quanto scritto nei scorsi giorni sui quotidiani, sembra diventa una delle peggiori delle ipotesi pensate. Un Isontino strappato in due, diviso tra la provincia di Trieste e quella di Udine, questa è il futuro che la Regione sta pre4parando per noi. Non è solo una questione identitaria e culturale, potremmo scomodare grandi friulanisti come Leicht per raccontare come mai questo territorio non sia stato mai completamente annesso al patriarcato, o potremmo semplicemente ricordare il glorioso passato di della Principesca Contea, ma quello che dobbiamo affrontare è un’analisi che va oltre il sangue e la terra, oltre le radici identitarie ma è una visione che rischia di condizionare lo sviluppo di questo territorio”.
“L’isontino potrebbe domani non avere più speranza, speranza di un orizzonte proprio su quella che sarà le sue scelte economiche, sociali e riguardo lo sviluppo di possibili attività produttive future” prosegue Zanolla. “Un isontino senza autonomia politica e amministrativa significa un territorio in cui altri ne decideranno la sorte, in luoghi lontane dai cittadini che lo vivono. Questo ordine del giorno va contro questa visione miope che vede l’isontino incapace di decidere per se stesso e obbligato ad avere un tutore affidatario che sia la provincia di Trieste o quella di Udine”. Conclude Zanolla “La sottoscrizione di questa mozione da parte di tutto il Consiglio comunale è un importante risultato per ribadire che questa volontà di salvaguardare questo territori non ha colori politici ed è di interesse per tutte le forze politiche raggiungere lo stesso obiettivo”.
Ancora più duro l’intervento dell’assessore David Cernic che ha rimarcato come “negli ultimi trent’anni i nostri politici goriziani” abbiano “avuto scelte partigiane verso le loro città come Gorizia o Monfalcone”. “Da amministratore”, sono ancora le parole di Cernic, “vorrei una provincia dell’Isontino più che di Gorizia perché negli anni la città ha dimostrato di non essere in grado di meritare il titolo di capoluogo”.
Dopo la sottoscrizione anche degli altri gruppi consiliari, la mozione è stata approvata all’unanimità dall’intero consiglio comunale, dando di fatto al sindaco il mandato di “intraprendere qualsiasi iniziativa atta a valorizzare e a tutelare i confini territoriali dell’ex provincia isontina, nonché il patrimonio e le identità espresse all’interno di quest’area dall’insieme dei comuni facenti parte dell’ex ente intermedio” oltre che la promozione “ogni iniziativa mirata a tutelare l’autonomia politica e amministrativa dell’isontino”, intervenire “presso il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alle autonomie locali facendosi portavoce delle istanze” illustrate dal consiglio e di “condividere il documento anche con tutte le amministrazioni comunali dell’area isontina”.