“I Sindaci hanno chiesto con forza in questi anni che Poste Italiane mantenesse i servizi che avevano da sempre caratterizzato la sua presenza in Regione. Invece, oggi le Poste escono dalla pandemia con un’oggettiva riduzione dei servizi, che non può lasciare indifferenti, soprattutto a fronte di un consistente aumento degli utili”, commentano Dorino Favot, Sindaco di Prata di Pordenone e presidente Anci Fvg, e Markus Maurmair, Sindaco di Valvasone Arzene e delegato Anci per i rapporti con Poste Italiane.
“In questi anni ci sono territori, come la provincia di Pordenone, dove oltre 1.000 dipendenti (come di recente dichiarato dai sindacati) non sono stati sostituiti, per comprimere i costi e massimizzare i profitti”, prosegue la nota Anci. “Rispetto alla fase prepandemica gli sportelli, che nei principali Comuni come nei capoluoghi di distretto erano operativi anche il pomeriggio, hanno visto ridursi drasticamente gli orari di apertura. Ad esempio in tutta la provincia di Gorizia ci sono solo gli sportelli di Gorizia e Monfalcone che oggi garantiscono apertura pomeridiana”.
“Ovviamente a fare le spese di questa situazione sono tutti i cittadini (ad esempio chi lavora non può accedere agli uffici postali di mattina senza prendersi un permesso) ma specialmente gli anziani, che spesso non hanno familiarità con i servizi online e che negli ultimi due anni di pandemia sono stati costretti a lunghe code a causa dello scaglionamento degli ingressi negli uffici. Ma il problema pare non avere una soluzione e dopo un inverno al freddo ci sarà di nuovo un’estate calda con le code sotto il sole, con immaginabili disagi. Il motivo? La mancata sostituzione di chi va in pensione come confermano i sindacati con la loro protesta che si tiene dopo tanti anni di pace sociale in Poste Italiane”.
“Non si dimentichi poi che appena dichiarata la fine dell’emergenza sanitaria alcuni servizi anti coda e molto apprezzati sono stati prontamente cancellati. Ad esempio la possibilità di ritirare la pensione con anticipo e per scaglioni in ordine alfabetico per iniziale del cognome con giornate diverse dedicate a gruppi di lettere… ora non più. Non parliamo poi degli sportelli automatici che erano stati promessi in sontuose convention a Roma a favore in particolare dei Comuni dove non sono presenti altri operatori del mondo bancario: sono ancora tanti i Comuni in Friuli Venezia Giulia che aspettano eppure l’utile netto di Poste Italiane nel 2021 ha superato i 1.600 milioni di euro”.
“Per tutti questi motivi i Sindaci, anche tramite l’Anci regionale, comprendono le ragioni del disagio di chi lavora in un’azienda che tutti ritengono essenziale per la Comunità. Il personale di Poste Italiane è costretto, a fronte di organici sempre più ridotti, a mantenere livelli di produttività sempre più elevati lavorando su più fronti e creando senza alcuna colpa inevitabili disagi alla popolazione più fragile. Siamo tutti dalla stessa parte, auspicando che questi servizi necessari alla comunità siano al più presto erogati di nuovo in maniera capillare garantendo maggiori assunzioni: il profitto e l’utile sono sacrosanti, ma non vanno ottenuti a scapito di chi ha bisogno”, concludono Favot e Maurmair.
La replica di Poste Italiane
“Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia anche in Friuli Venezia Giulia, l’Azienda ha assunto, nell’ultimo biennio, ben 236 giovani: 53 nel 2020 e 183 nel 2021, fra addetti allo sportello (106), consulenti finanziari (36) e portalettere (94)”, replicano da Poste Italiane. “Le assunzioni sono proseguite anche in questi primi mesi del 2022 con la stabilizzazione di 73 portalettere confermati a tempo indeterminato a cui, nel corso dell’anno, si aggiungeranno anche le assunzioni di altre figure professionali. Numeri destinati a crescere nel corso del prossimo triennio con l’obiettivo di garantire un servizio sempre migliore ai cittadini”.
Poste Italiane coglie l’occasione “per ribadire che a seguito della cessazione dal 31 marzo scorso dello Stato di emergenza per il Covid-19, a partire dal mese di aprile è stato ripristinato il normale calendario di pagamento delle pensioni, ma non è stato eliminato lo scaglionamento per i pensionati che intendono ritirare i contanti allo sportello: essi possono presentarsi in uno dei 331 Uffici Postali presenti in Friuli Venezia Giulia nella prima settimana del mese, seguendo la turnazione alfabetica peraltro affissa all’esterno di ciascun Ufficio Postale”, conclude la nota.