Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato con 116 voti (su una maggioranza di 104). Sessantacinque le schede bianche, mentre due voti sono andati a Liliana Segre, che presiede l’Aula, e altrettanti a Calderoli.
Soddisfatta Giorgia Meloni, che affida a una nota il suo commento ufficiale: “Congratulazioni al neo presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa. Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti”.
Non sono, però, mancati momenti di tensione tra le forze che compongono la maggioranza; in particolare, è stato notato uno ‘scambio’ stizzito tra il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e La Russa in Aula. Molti senatori forzisti, infatti, non hanno votato.
Tanti applausi, invece, alla senatrice Segre, che ha aperto la legislatura con un discorso nel quale non sono mancati toccanti richiami alla sua storia di deportata (qui il testo completo).
“Il discorso di Liliana Segre al Senato è stato come l’accendersi di un faro nella notte. Tra guerre, crisi economiche, sociali e ridiscussione di diritti fondamentali, il richiamo ai valori fondanti della Repubblica non poteva trovare interprete più autorevole e umanamente profonda della nostra più illustre collega. Al ricordo del trauma delle leggi razziste la commozione è stata potente, inevitabile il risorgere della memoria della mia famiglia cui il fascismo proibì financo di pregare nella nostra lingua slovena, e quello fu solo l’inizio. Grazie per averci aperto mente e cuori”. Così la senatrice Tatjana Rojc (Pd).
Fumata nera, come ampiamente prevedibile, invece, alla Camera dove nelle prime tre votazioni nessuno ha raggiunto il quorum richiesto di 267 voti, i due terzi dei componenti dell’Assemblea, per far scattare l’elezione. Servirà una nuova votazione, già prevista alle 10.30 di venerdì 14; ricordiamo che, dalla quarta ‘chiamata’, sarà sufficiente la maggioranza assoluta. In questo caso la presidenza è affidata al triestino Ettore Rosato, in qualità di Vicepresidente della scorsa Legislatura più anziano per elezione.