Che il nuovo Governo giallorosso veda la luce è solo probabile, ma quello che appare quasi certo è che, se mai Pd e Cinque Stelle dovessero andare assieme a Palazzo Chigi, dopo esattamente 30 anni la nostra regione potrebbe tornare ad avere un ministro.
L’ultimo friulano a ricoprire un ruolo di Governo è stato Giorgio Santuz, nei lontani Anni ‘80. Santuz è stato Ministro della funzione pubblica per 259 giorni nel Governo di Giovanni Goria, dal 29 luglio del 1987 al 13 aprile dell’88, e poi Ministro dei Trasporti per 466 giorni nel successivo Governo di Ciriaco De Mita, fino al 23 luglio del 1989, esattamente 30 anni fa.
Oggi il ritorno appare quasi certo, se finanche un giornale come La Gazzetta dello Sport assegna la pole position per un ministero al triestino Stefano Patuanelli. Si spingono più in là il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore e numerosi siti d’informazione online, che indicano il capogruppo del M5S al Senato come successore di Danilo Toninelli alle Infrastrutture. Per un posto sicuro per lui nella nuova compagine di Governo si schierano anche il Fatto Quotidiano, La Repubblica e La Stampa.
In prima fila nella corsa a un ministero le indiscrezioni dei palazzi romani collocano anche un altro triestino, il renziano di lungo corso Ettore Rosato. Il Corriere della Sera lo vede alla guida della Difesa, mentre La Repubblica, La Stampa, Il Fatto Quotidiano e Il Sole 24 Ore si limitano – per così dire – a inserirlo nella compagine governativa.
Impegnata negli incontri e nelle riunioni al Nazareno, quartier generale dei Dem, è descritta l’ex governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che l’edizione online di Libero inserisce nella nuova – eventuale – squadra di Governo.
E Tommaso Cerno, indicato nei giorni scorsi, da più parti, come possibile Ministro per le pari opportunità? L’ex direttore del Messaggero Veneto ed ex condirettore di Repubblica, per il momento esce dai radar degli osservatori politici. Ma – dice qualcuno – solo per ora.
E mentre al Quirinale è iniziato il nuovo giro di consultazioni e in attesa di capire se potrà nascere un Governo giallorosso o se il Presidente della Repubblica scioglierà le Camere, i politici regionali protagonisti in questi giorni a Roma si sono espressi sull’accordo Pd-M5S.
Per Patuanelli, capogruppo dei grillini al Senato, “l’unico nome sul quale è stata chiesta chiarezza da parte del Movimento è quello di Giuseppe Conte. Al di là del Presidente del Consiglio, non abbiamo posto veti e, anzi, puntiamo a discutere di contenuti più che di persone”.
Sull’avvicinamento con i Cinque Stelle, si esprime anche il senatore Dem Cerno che, in un tweet, si rivolge al segretario del suo partito: “La discontinuità del Governo deve valere per i gialli e per i rossi. Nicola Zingaretti volti pagina e non proponga ministri già visti negli esecutivi Renzi e Gentiloni”.