Il Consiglio delle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia sarà d’ora in poi composto anche dai Comuni di Codroipo, Gemona, Monfalcone, Sacile, San Daniele e Tarvisio, ovvero dai Comuni più popolosi di ciascuna area territoriale che, alla data di entrata in vigore della legge 24/2016, non abbiano aderito all’Uti di riferimento o non abbiano deliberato la revoca dell’adesione. Lo stabilisce l’emendamento al disegno di legge relativo a norme urgenti in materia di funzione delle Uti, presentato dall’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, e approvato oggi dalla Giunta regionale.
“È un atto di giustizia – commenta Roberti – in quanto il Cal deve rappresentare tutte le autonomie locali ma, fino a questo momento, era composto dai presidenti delle Uti e dava voce solo a quei Comuni che vi avevano aderito. Ciò significa – aggiunge l’assessore – che 300mila cittadini della regione erano tagliati fuori, creando di fatto una situazione paradossale quanto inaccettabile”.
“In questo modo – conclude Roberti – diamo maggiore credibilità e peso specifico al Cal per poterci consentire di dialogare con il territorio al fine di costruire la vera riforma del futuro, acquisendo e verificando le diverse visioni”.
Con lo stesso emendamento, entrano a far parte del Cal anche il presidente (o suo delegato) dell’Associazione regionale Comuni (Anci Fvg) e partecipano, con diritto di voto, pure i rappresentanti di ciascuna assemblea di comunità linguistica, limitatamente alla trattazione di atti riguardanti la salvaguardia dei diritti delle rispettive minoranze. Viene altresì normato che ai lavori del Cal presenziano i componenti della Giunta regionale o del Consiglio regionale proponenti degli atti sottoposti ad esame.
LA POLEMICA. Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sergio Bolzonello, commenta così la decisione: “Con un colpo di mano, la Giunta Fedriga cambia le maggioranze a proprio uso e consumo. Questo appare evidente anche dalla scelta delle amministrazioni locali che ha deciso di far entrare all’interno del Cal. Si tratta di Comuni amministrati dal centrodestra che, evidentemente, risponderanno prontamente ai comandi di Fedriga e assessore Roberti”.
Continua Bolzonello: “Oggi prendiamo atto di questa scorrettezza. Noi abbiamo affrontato ogni tipo di confronto con i sindaci che avevamo di fronte e le revisioni del testo della legge regionale 24/2016 sono derivate in particolare da questo confronto. Questo non è bastato, tanto che la battaglia è diventata ideologica, fino al momento in cui i sindaci ‘ribelli’ (quelli che non hanno aderito ad alcuna Unione territoriale intercomunale) si sono sottratti al contraddittorio politico, spostando, con una decisione che non ha precedenti, tutto in tribunale. Ora il disegno di questa maggioranza di centrodestra si delinea ancor più chiaramente: guardano solo a una vendetta, punendo i Comuni che hanno aderito alle Uti e pagando agli altri il prezzo di anni di azioni contro il centrosinistra”.