La minoranza in consiglio comunale a San Canzian sale sulle barricate. Contro l’amministrazione comunale, rea, a detta dei gruppi consiliari A Sinistra, Per San Canzian e Noi di San Canzian d’Isonzo, di non seguire le regole del consiglio comunale. Il 14 dicembre la consigliere Deiuri presenta una mozione per far sì che il comune di San Canzian si dichiari parte civile nei processi amianto. Mozione che non viene inserita nell’ordine del giorno e che viene ripresentata, firmata da tutta l’opposizione, assieme alla richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale. Che non viene convocato, ma alla successiva riunione di giunta viene approvata una delibera proprio sul caso amianto, suscitando l’indignazione della minoranza che si presenta quasi tutta, senza il gruppo del Movimento Cinque Stelle che, vista la delibera, ha ritenuto raggiunto l’obiettivo, dal prefetto. Dal quale, ora, si attendono indicazioni.
“Questa giunta adotta da mesi la tecnica illegittima di non discutere le mozioni interpellanze delle opposizioni, salvo poi adottarne i contenuti quando la situazione diventa troppo imbarazzante” sottolinea Rossana Puntin di A Sinistra San Canzian. “Ciò è accaduto anche nel caso amianto. Nelle delibera che la giunta ha adottato non è stata nemmeno citata la richiesta presentata per ben 2 volte dalle opposizioni e sottoscritta anche dalla lista A sinistra. Non è un fatto di paternità delle proposte, ma di totale chiusura a qualsiasi confronto e a qualsiasi sollecitazione da parte dei rappresentanti dei cittadini in consiglio comunale”.
“Il ruolo del Presidente del consiglio comunale è del tutto strumentalizzato dal sindaco Fratta” continua Puntin, “che lo utilizza esclusivamente a favore della sua parte politica, non iscrivendo interpellanze e mozioni delle opposizioni all’ordine del giorno dei consigli comunali, ormai da mesi. Addirittura di fronte alla richiesta di 1/3 dei consiglieri di convocazione del consiglio, esso non viene convocato. E questo per la seconda volta. Era già accaduto in occasione della faccenda Baradel dove il sindaco aveva preso posizione solo dopo che la regione aveva ritirato il bando e comunque anche in quel caso non convocando il consiglio richiesto da 1/3 dei consiglieri”.
“Qui non si tratta di fare strumentalizzazioni politiche” conclude la consigliere di A Sinistra, “mancano proprio le basi democratiche del confronto e del rispetto delle minoranze. Ci chiediamo quali siano i motivi di tale comportamento”.
A confermare la versione anche Ciro De Simone e Giorgia Deiuri di Per San Canzian: proprio Deiuri era stata firmataria della mozione sull’amianto, non inserita nel consiglio comunale di dicembre, seppur presentata nei termini stabiliti. “Perché nulla è stato fatto prima?” si domanda Deiuri. “Mi è stato detto in consiglio che ci si occupa di amianto da prima che io nascessi, 29 anni fa. E’ preoccupante che nulla sia stato fatto prima a riguardo!”.
“E’ una questione di rispetto verso gli elettori e verso le regole” sottolinea De Simone, che cita l’articolo 49 del regolamento comunale sui mancati inserimenti di interrogazioni e interpellanze. “Questa giunta si è mossa solo dopo una nostra mozione” continua De Simone, “ci chiediamo allora se la loro delibera sarebbe ugualmente arrivata anche se noi non avessimo presentato la mozione”. A schierarsi anche Roberto Rossi di Noi di San Canzian.