“Il Consiglio dei Ministri non solo non aumenta la produzione di trasmissioni in lingua friulana nel contratto di servizio con la Rai ma, addirittura, mentre inserisce quelle in lingua sarda, cancella quelle poche ore già presenti in lingua friulana”. La denuncia, forte e chiara, arriva da Diego Navarria, sindaco di Carlino e presidente dell’Assemblea della Comunità Linguistica Friulana. “Venerdì i Ministri hanno approvato il testo della Convenzione con l’azienda pubblica per il servizio radiotelevisivo e, nel testo, si scopre che sono previste trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua tedesca e ladina per il Sud Tirolo, in lingua ladina per il Trentino, in lingua francese per la Valle d’Aosta, in lingua sarda in Sardegna e in lingua slovena in Friuli Venezia Giulia. Il friulano, ancora presente con misere 90 ore annue solo radiofoniche, viene cancellato! Per il Governo, semplicemente non esiste. Sembra che a nulla siano valse le proteste in occasione della legge di riforma della Rai, la lettera scritta a Renzi, la risposta/promessa di Maria Elena Boschi, il pressing sui parlamentari friulani e gli ordini del giorno approvati dal parlamento. Devo ora necessariamente richiamare i nostri rappresentanti in Parlamento e in Regione, in particolare la Presidente Debora Serracchiani e l’Assessore Gianni Torrenti, perché si mobilitino per evitare questa ulteriore discriminazione nei confronti dei friulani”.
“Appare evidente una responsabilità locale perché, se nel passato avevo sempre lamentato che fosse lo Stato italiano ad avere un atteggiamento discriminante tra alcune minoranze protette da trattati internazionali (tedeschi, francesi, sloveni) e le altre riconosciute (cosa comunque contraria alla Costituzione e alle leggi) ora lo Stato non c’entra”, continua Navarria. “Infatti, con l’introduzione della lingua sarda, l’assenza della lingua friulana in Rai manifesta con evidenza quanto diversa sia stata l’attenzione, l’impegno e la forza della politica friulana rispetto a quella sarda”.
LA REPLICA DI SERRACCHIANI
“Il friulano ha la dignità linguistica e il diritto scritto in legge per entrare nel contratto di servizio della Rai. Su questo non c’è dubbio e quindi la lacuna dovrà essere colmata”. Lo ha detto la presidente Serracchiani, rispondendo all’appello di Diego Navarria. “La posizione della Giunta regionale – ha aggiunto Serracchiani – sulla necessità che sia assicurata, dalla Sede Rai del Friuli Venezia Giulia, una congrua produzione di programmi radiofonici e televisivi in lingua friulana, è stata già espressa con chiarezza. Quindi agiremo in tutte le sedi affinché il friulano abbia un trattamento commisurato – ha concluso – a quello che è stato garantito alle altre lingue minoritarie”.