I numeri del Friuli Venezia Giulia si avvicinano a grandi falcate a quelli da zona gialla. Ricordiamo che, in base ai criteri stabiliti a luglio dal Governo, per il cambio di colore la regione deve avere un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti (in Fvg, al momento, abbiamo ‘sfondato’ quota 200, soglia che sarebbe già da zona arancione), un tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva superiore al 10% (dato già superato in questi giorni) e superiore al 15% negli altri reparti, unico parametro che, per ora, sta evitando il passaggio alla zona gialla.
La progressione dei dati, però, non fa ben sperare. Negli ultimi 10 giorni, infatti, siamo passati dai 75 ricoveri dell’1 novembre ai 126 odierni, con una soglia critica che si colloca attorno ai 200 posti letto occupati.
“Se dovessero proseguire i numeri di contagi come stiamo vedendo oggi, c’è il rischio che noi entro fine novembre, probabilmente anche prima, andremo in zona gialla“, ha lanciato l’allarme il presidente Fvg, Massimiliano Fedriga, intervenendo a Radio Punto Zero.
“Vuol dire che apriremo le porte alla zona arancione, penalizzando così le realtà economiche. E non ce lo possiamo permettere. Non possiamo pagare il prezzo di persone che inseguono menzogne. Il mio appello è accorato”.
“Per colpa delle manifestazioni no Green Pass, a Trieste (dove l’incidenza è salita a 507 casi ogni centomila abitanti, ndr) abbiamo avuto il più grande cluster della storia della pandemia in Friuli Venezia Giulia. Il problema di queste manifestazioni – ha aggiunto Fedriga – non è solo il virus che si è diffuso tra alcuni partecipanti, ma anche i messaggi deleteri che sono stati lanciati: perché non sono messaggi no Green Pass, ma messaggi prettamente no vax”.
Ma cosa cambierebbe, concretamente, in caso di passaggio in zona gialla? Ricordiamo le regole. Le principali novità riguarderebbero il ritorno dell’obbligo di mascherina all’aperto (si può togliere solo per le consumazioni al bar o al ristorante o per praticare sport) e la minore capienza per i locali al chiuso.
La scuola resta senza in presenza al cento per cento, salvo provvedimenti specifici legati a contagi e quarantene.
Nessuna modifica anche sugli spostamenti (sempre consentiti all’interno della regione e nel resto del Paese, per qualsiasi motivo) e non è previsto alcun coprifuoco o divieto di apertura per le attività economiche. Parrucchieri e barbieri non subiscono alcuno stop: nelle zone gialle lavorano senza vincoli particolari, così come le altre attività. Per bar e ristoranti, è consentito consumare al tavolo all’interno (sempre con Green Pass), ma torna il limite di quattro commensali, salvo in caso di conviventi.
Un altro vincolo molto stringente, come detto, riguarda le capienze per eventi e spettacoli. Stando alle regole estive (le ultime modifiche introdotte il 7 ottobre, che hanno ampliato le capienze – portandole al cento per cento per cinema, mostre e teatri – fanno specifico riferimento solo alla zona bianca, ndr), in zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a mille per gli spettacoli in luoghi chiusi.
Va anche peggio per le manifestazioni sportive: la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a mille per gli impianti al chiuso.