Il Pd del Friuli Venezia Giulia valuterà nella prossima settimana la situazione dei consiglieri regionali del partito indagati per le spese di rappresentanza. Lo ha annunciato, interpellato dall’ANSA, il segretario regionale del partito, Renzo Travanut.
Travanut: “Non valuteremo i singoli casi”
Il segretario ha indicato che sarà valutato “l’insieme” e non “i singoli casi”, sottolineando che al momento una valutazione è “prematura” e che va tenuto conto dell'”interesse generale”.
Durante la campagna elettorale per le ultime regionali, la maggioranza dei consiglieri Pd aveva firmato un patto con l’allora candidata presidente, Debora Serracchiani, che li impegnava alle dimissioni in caso di iscrizione nel registro degli indagati.
“Capisco che hanno firmato – ha aggiunto Travanut -, ma personalmente valutare il tutto e giungere a conclusioni prima che i fatti siano conclamati mi sembra anticipare i tempi. In settimana valuteremo – ha proseguito – non siamo indifferenti”.
I consiglieri che risultano indagati dalla Procura di Trieste per spese di rappresentanza sostenute nella scorsa legislatura sono l’attuale presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, Enzo Marsilio, Daniele Gerolin, Igor Gabrovec e Franco Codega. Si tratta di cinque dei sei democratici rieletti nell’assemblea regionale. Le indagini si concentrano per lo più su spese di viaggio o di promozione, su cui la magistratura vuol fare luce. La Procura indaga anche sulle spese sostenute da consiglieri dell’ex maggioranza di centrodestra, nelle file di Pdl e Lega.
Gigli: “Presa in giro degli elettori”
“Per il Pd non è possibile cavarsela con il ‘congelamento’ dell’impegno a dimettersi sottoscritto dai consiglieri rieletti, ora finiti nel registro degli indagati. La proposta di Travanut per uscire dall’impasse suona come una presa in giro degli elettori”.
Lo dichiara in una nota il deputato friulano di Scelta Civica Gian Luigi Gigli, a proposito dei sei consiglieri regionali del Pd indagati per le spese di rappresentanza.
“Ancora peggio – prosegue Gigli – sarebbe l’idea di costituire un ‘gruppo fiancheggiatore’ esterno al Pd se i consiglieri indagati finissero rinviati a giudizio. Alla beffa si aggiungerebbe anche il danno erariale, visto che il nuovo gruppo consiliare avrebbe diritto a contributi e personale, a spese degli stessi elettori beffati. Il Pd – conclude – abbia il coraggio di trarre le conseguenze degli impegni assunti”.
Voli aerei contestati a Codega
La Procura di Trieste ha notificato un invito a comparire al consigliere regionale del Pd Franco Codega, per rendere conto di una spesa di 429 euro, relativa al rimborso di due biglietti aerei. Lo rende noto oggi lo stesso Codega, precisando che il primo biglietto, è un volo andata e ritorno Trieste-Roma a lui intestato, del 15-16 ottobre 2011.
“Il sottoscritto – aggiunge – ha partecipato in qualità di esperto per il Gruppo Regionale sui problemi della scuola e componente del Forum regionale del Pd sullo stesso tema, al Forum Nazionale del Partito sulla scuola. Ritengo fosse proprio mio dovere istituzionale parteciparvi”. I
l secondo biglietto è un altro volo Roma-Trieste e ritorno, del 19-20 ottobre 2011, intestato all’ex presidente nazionale delle Acli, Franco Passuello, che partecipò come relatore a un Convegno promosso dal movimento dei Cristiano Sociali di Trieste, in collaborazione con il Gruppo consiliare Pd, nella sala Tessitori della Regione.
“Si tenga presente – puntualizza Codega – che circa tre mesi fa la Corte dei Conti ha archiviato, dopo le opportune spiegazioni da parte del sottoscritto, le spese per un altro biglietto aereo e per una cena di rappresentanza legata sempre ai relatori di questo stesso ciclo di conferenze. Confidiamo pertanto che, una volta offerti gli opportuni chiarimenti e constatata la congruenza con i fini istituzionali di queste spese – conclude – anche questa partita venga archiviata”.