La prima giornata di negoziati tra Ucraina e Russia al confine bielorusso, sulle rive del fiume Prypyat, si sono conclusi. A quanto si apprende, le delegazioni stanno ritornando nelle rispettive capitali per consultazioni in attesa di un ‘secondo round’ che si dovrebbe tenere nei prossimi giorni.
“Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile trovare un terreno comune”, ha detto il negoziatore russo Vladimir Medinsky al termine dei colloqui di oggi con Kiev al confine bielorusso.
Il lavoro delle diplomazie, purtroppo, non ferma purtroppo le armi. In serata sono state segnalate forti esplosioni a Kiev. Diversi attacchi anche a Kharkiv, che sarebbero stati respinti secondo fonti ucraine.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha sentito al telefono il presidente russo Vladimir Putin che si sarebbe impegnato a “sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni”, secondo quanto riferito dall’Eliseo. Nella telefonata, Putin ha dato “il suo accordo a restare in contatto nei prossimi giorni per prevenire l’aggravamento della situazione”, come proposto da Macron.
Mentre sale l’allarme sul numero degli uccisi negli scontri – l’Onu parla di 102 civili morti, tra cui sette bambini, ma il bilancio reale delle vittime potrebbe essere molto più alto – il presidente ucraino Zelensky annuncia la creazione di una nuova unità denominata ‘Legione internazionale’, con migliaia di richieste da parte di stranieri.
Nel frattempo, da domenica mattina, sono proseguiti gli arrivi di donne e bambini in fuga dalla guerra, in particolare dal valico di Fernetti. Oltre 500 gli ingressi registrati dalle forze dell’ordine, che prestano anche assistenza a chi ne avesse bisogno dopo il lungo viaggio. Il flusso, finora, è arrivato con autobus di linea rumeni, ma anche con mezzi ucraini. La maggior parte delle persone è diretta da parenti e amici.
Non mancano le auto private, sulle quali viaggiano famiglie intere composte da entrambi i genitori e figli, anche se gli uomini in grado di combattere non possono uscire dal Paese. Le auto si fermano per i controlli e riprendono poi il viaggio verso destinazioni nazionali ma anche estere.
Quello dei minivan, invece, sarebbe un nuovo fenomeno e, secondo alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, non si esclude che possa trattarsi in qualche caso di una sorta di taxi non autorizzato che trasporta persone dal confine con la Polonia a una destinazione europea.
Una decina di persone questa mattina è stata accolta a Udine, dopo un rocambolesco viaggio in fuga da Odessa.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, del Ministro della difesa Lorenzo Guerini, del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, del Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani e del Ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti sulla crisi in Ucraina. Il decreto interviene, alla luce dell’emergenza in atto, in diversi ambiti.
Difesa. In particolare, il provvedimento contiene una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. E’ prevista peraltro una deroga specifica ad alcune disposizioni vigenti.
Energia. Una seconda parte si occupa del livello di rischio imprevisto per il normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale. Per questo si autorizza l’anticipo, anche a scopo preventivo, dell’adozione delle misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza.
La norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili.
Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale.
Rifugiati. Il decreto prende prime misure per l’eventualità che una parte del flusso dei profughi si indirizzi presso il nostro Paese: in Italia vi è una cospicua presenza di cittadini ucraini, circa 250.000 persone.
Il provvedimento prevede, pertanto, il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri. Inoltre, si dispone che i cittadini ucraini vengano ospitati nei CAS anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale.
Università. Infine, è istituito un apposito Fondo da 500 mila euro per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, in relazione all’esigenza di assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto.
Al fine di organizzare ed attuare gli interventi più urgenti sono stati stanziati 10 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali.