Oggi, in tutta la regione, sono in programma diverse occasioni di riflessione per la Giornata della Memoria, ricorrenza istituita dal Parlamento italiano, con legge 211 del 20 luglio 2000, per ricordare l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, il 27 gennaio 1945, e lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
La settimana della memoria in Fvg, terra di lager e di resistenza, culminerà questa mattina, a Trieste, con la tradizionale cerimonia commemorativa che si tiene ogni anno nell’unico campo di sterminio nazista d’Italia, la risiera di San Sabba, alla presenza del Sindaco di Trieste e delle principali autorità civili, militari e religiose e del territorio.
La Risiera, monumento nazionale dal 1965 e civico museo dal 1975, dopo l’8 settembre 1943, fu utilizzata dai nazisti come campo di prigionia e destinata in seguito allo smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, al deposito dei beni razziati e alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Alla Risiera di San Sabba, dal 4 aprile 1944, venne messo in funzione anche un forno crematorio.
Martedì 24 il calendario delle iniziative si era aperto con la visita a Trieste del ministro degli Interni, Matteo Piantedosi e dell’ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar. Trieste vide per prima gli effetti dell’odio contro gli ebrei. Un provvedimento del 7 settembre 1938 revocò la cittadinanza italiana concessa dopo il 1919 a stranieri ebrei (tutti gli ebrei della città giuliana, annessa all’Italia solo nel 1920) e intimò loro di lasciare il Paese italiano entro 6 mesi. E Mussolini scelse proprio piazza Unità per annunciare le leggi razziali il 18 settembre 1938.
Alle 12, nella Sala delle Commemorazioni della Risiera di San Sabba, l’inaugurazione della mostra ‘Rammentare le vittime, ammonire i viventi. La Risiera di San Sabba a Trieste negli scatti di Marino Ierman’. L’esposizione è a cura di Anna Krekic, conservatore del Civico Museo della Risiera di San Sabba-Monumento Nazionale e fa parte delle iniziative culturali promosse dal Comune di Trieste, con il sostegno del Ministero della Cultura, in occasione del Giorno della Memoria 2023 (25-31 gennaio).
Le venti fotografie selezionate per questa mostra raccontano la Risiera percorrendone gli spazi monumentali in un nitido bianco e nero e offrendone una contemplazione muta e solitaria.
“Se è vero che l’antisemitismo di Stato, almeno nell’Occidente democratico, rappresenta un fenomeno storicamente rilevante ma fortunatamente inattuale, altrettanto non può dirsi in merito alla persistenza, in seno alle nostre società, di sacche di intolleranza, strisciante o manifesta, nei confronti delle comunità ebraiche e di Israele. Il 27 gennaio non è quindi esclusivamente un’occasione per ricordare le vittime della Shoah, ma anche per rammentare a noi tutti che il passato, se dimenticato, è destinato a ripetersi”.
Queste le parole del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine della cerimonia solenne per il Giorno della Memoria, svoltasi stamane a Trieste nell’ex campo di concentramento nazista, oggi monumento nazionale, della Risiera di San Sabba. Presente anche l’assessore Pierpaolo Roberti, il sindaco di Trieste e numerose autorità civili, militari e religiose.
“Quando si parla di Shoah – ha spiegato Fedriga – Trieste vanta un doloroso duplice primato: qui, nel 1938, fu annunciata la promulgazione delle leggi razziali e sempre qui, nella Risiera di San Sabba, si consumò una delle pagine più buie della nostra Storia”.
“Particolarmente significativo è quindi il fatto – secondo il governatore – che proprio qui, in queste terre così profondamente segnate da una delle massime tragedie del Novecento, venga una volta di più ribadito con forza il nostro più fermo rifiuto al linguaggio dell’odio e della segregazione”.
“Un ‘mai più’ – ha concluso Fedriga – che deve rimanere scolpito nella pietra, a imperituro monito per noi stessi e per chi ci succederà”.
Molte le iniziative in tutta la regione. I treni diretti ai campi di concentramento tedeschi transitavano per Udine. La sezione Anpi ricorderà sotto la Loggia del Lionello le testimonianze dei “treni della morte”, tra deportati e chi raccoglieva i bigliettini fatti cadere dai vagoni per portarli ai familiari.
A Pordenone una cerimonia in cui il Prefetto, Domenico Lione, consegnerà ai congiunti di 14 deportati morti nei lager le Medaglie d’Onore concesse dal presidente della Repubblica.
A Trieste l’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti ha dapprima nella Casa circondariale deposto una corona alla lapide a ricordo della prigionia del prefetto Palatucci, poi ha partecipato alla marcia silenziosa fino alla stazione ferroviaria a memoria dei convogli che condussero i deportati in Germania.
Di una delle pagine più cupe della storia dell’umanità ha parlato Roberti, il quale ha poi detto che “la memoria si rafforza oggi con le iniziative proposte dalla Regione, ma non si esaurisce al tramonto. Ogni giorno – ha continuato – nel mondo si registrano crimini, violenze, guerre e repressioni che rappresentano un passo indietro che rischia di portarci all’oblio della Shoah. Non possiamo permetterci neanche di sottovalutare i negazionismi o quelle discriminazioni, anche sottili, figlie della radice maligna dell’Olocausto”.
A Gorizia e Monfalcone l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari ha rappresentato la Regione in due cerimonie: nella Città dei cantieri a quella che si è tenuta all’interno del Cimitero presso il Cippo dei deportati, a Gorizia in piazza Martiri della libertà davanti al Monumento dedicato ai deportati in Germania. Nei suoi interventi l’assessore ha sottolineato come per le istituzioni la partecipazione in queste occasioni sia un obbligo, “perché non si può non rispondere positivamente all’appello di Liliana Segre quando ci mette di fronte al pericolo dell’oblio. Non possiamo consentire che, anno dopo anno, l’oblio nasconda tutto. Infatti, anche quando non ci sarà alcun sopravvissuto con i numeri dell’infamia tatuati sulla pelle noi dovremo sempre ricordare quell’immane tragedia”.
A Udine l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ha prima presenziato al Tempio Ossario per la Messa dedicata al Giorno della Memoria, poi ha partecipato alla deposizione della corona in Questura e infine in viale Vittoria presso il Monumento che ricorda i deportati. “Giornate come quella di oggi – ha detto Zilli – devono servire a tutti noi, ma in particolare ai giovani, per riflettere su quello che è avvenuto in quei terribili giorni dell’Olocausto, ma anche su tutto ciò che sta accadendo in un conflitto, come quello ucraino, alle porte di casa nostra”. L’assessore ha poi aggiunto che le testimonianze di quanti hanno vissuto quel tremendo orrore “devono servire per evocare soprattutto nei ragazzi quello spirito di solidarietà e di comunità che li guiderà con gli anni nelle scelte quotidiane, affinché siano i protagonisti di un futuro consapevole”.
Infine a Pordenone l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier ha iniziato la giornata con la deposizione di una corona al Monumento del deportato e poi di un’altra nei pressi della targa commemorativa nella sede dell’ex Provincia, per concluderla nella sala consiliare dello stesso palazzo, dove si è tenuta la cerimonia di consegna delle medaglie d’oro. Sulla necessità di sfuggire dalla retorica ha parlato a margine delle cerimonie l’assessore, aggiungendo come il terribile dramma dalla Shoah rappresenti una forma di male assoluto che non debba più ripetersi. “Per questo – ha concluso – cerchiamo nel silenzio della riflessione la forza per tenere sempre vivo il ricordo di una delle pagine più buie dell’umanità”.
“Tenere viva la memoria costituisce un imperativo morale e anche un dovere di civiltà per le generazioni future. Non uno slogan vuoto, ma un concreto impegno quotidiano contro ogni rigurgito di antisemitismo e di razzismo, per costruire un futuro di libertà e pace”. Lo rimarca in una nota il capogruppo del Patto per l’Autonomia e candidato del centrosinistra alel Regionali Massimo Moretuzzo, che parteciperà alla cerimonia di commemorazione per le vittime della Shoah alla Risiera di San Sabba. L’esponente autonomista si sofferma sulla necessità di “educare le giovani generazioni a custodire i valori della memoria, del rispetto dei diritti umani, della legalità, dell’integrazione e della pluralità contro ogni forma di violenza e discriminazione”.
“La conoscenza, l’informazione e l’educazione – conclude Moretuzzo – rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società giusta e solidale. A fronte dei tanti tentativi di banalizzare la Shoah con pericolose nostalgie e distorsioni storiche, abbiamo (cittadine, cittadini e Istituzioni) la responsabilità di ricordare”.
“La Giornata della Memoria non deve lasciarci indifferenti. Fu proprio l’indifferenza della maggioranza di allora che favorì l’introduzione delle leggi razziali, e poi permise le deportazioni e lo sterminio di milioni di persone delle quali non si ricorda nemmeno più il nome, soprattutto ebrei ma anche rom e oppositori politici. L’indifferenza è complicità. La tragedia della Shoah, e del suo diabolico meccanismo, è stata unica. E’, invece, stata ed è anche oggi molto frequente l’indifferenza verso tante situazioni nelle quali i diritti umani sono calpestati”, così si è espresso Furio Honsell Consigliere Regionale di Open Sinistra Fvg.