“I saldi complessivi della manovra documentano, senza margini di dubbio, che la legge di stabilità all’esame del Consiglio regionale assicura le stesse coperture della passata legge di stabilità”. Lo sottolinea l’assessore regionale alle Finanze, Francesco Peroni, in riposta alle affermazioni della consigliera Elena Bianchi. “È ben vero – aggiunge – che la manovra per il 2018 non si giova ancora dei benefici del Patto Padoan-Serracchiani, tuttora in fase di rinnovo, ma è altrettanto vero che, grazie alla progressiva riduzione del debito e alla scrupolosa vigilanza sui conti, le risorse per il 2018 saranno comunque in linea con quelle assicurate per il passato anno”. “Dunque, quando il Patto Padoan Serracchiani sarà rinnovato, la Regione – conclude Peroni – si troverà ulteriori risorse da impiegare nel 2018”.
I dubbi di Bianchi (M5S)
Nonostante i reiterati proclami sulla ripresa economica, i numeri di questa manovra per Elena Bianchi (M5S) evidenziano entrate correnti, relative all’economia prodotta del territorio, inferiori a quelle del 2017 e anche se il divario non è sconvolgente – circa un centinaio di milioni – bisogna confidare in un positivo rinnovo del patto Padoan-Serracchiani per recuperare la differenza.
Fatta questa premessa, la consigliera del MoVimento Cinque Stelle ha evidenziato in Aula alcune criticità a suo giudizio presenti nell’articolato, tra le quali figura l’acquisizione da parte della Regione delle casse di colmata della zona industriale Aussa Corno, investimento milionario dell’ex Consorzio ZIAC, cedute al Commissario delegato per la laguna di Grado e Marano alla cifra simbolica di dieci euro e la realizzazione della città del Cibo a Udine, operazione che appare priva di qualsiasi contenuto progettuale.
Sulle attività produttive le scelte compiute con leggi di settore, come la cosiddetta Rilancimpresa, hanno manifestato nel tempo alcuni punti critici e restano irrisolte problematiche quali la mancata digitalizzazione delle infrastrutture e delle procedure, una burocrazia elefantiaca, un accesso al credito ancora difficoltoso.
Ancora carenti appaiono gli stanziamenti a sostegno di politiche ambientali, mentre sull’assetto del territorio pur prendendo atto che dopo le reiterate richieste del M5S siano state previste norme di contenimento dell’aumento del canone di locazione per i soggetti unici occupanti gli alloggi Ater, ma restano insolute le difficoltà di altre tipologie familiari che si trovano con affitti lievitati.
Nel settore lavori pubblici se positivo è lo stanziamento per la ciclovia Trieste-Lignano-Sabbiadoro, Bianchi ha evidenziato l’immancabile finanziamento però a favore della ristrutturazione, l’ampliamento e la straordinaria manutenzione di edifici religiosi e opere di culto.
Singolari sono poi definitive alcune disposizioni specifiche, caratterizzate da “tempismo singolare”, come il contributo all’Associazione comunità croata di Trieste e il riconoscimento istituzionale dell’Associazione unione emigranti sloveni del Friuli Venezia Giulia, con conseguente assegnazione di fondi.
La consigliera del MoVimento Cinque Stelle passa poi all’istruzione, settore nel quale il Friuli Venezia Giulia è ancora lontano da un modello di sviluppo che preveda istruzione, formazione, ricerca e università all’apice delle priorità di investimento. Non è stata dimostrata l’attenzione dovuta alla scuola pubblica e al suo arricchimento e sui progetti educativi sbagliato è giudicato il metodo di individuazione dei destinatari.
Preoccupazione viene poi espressa per una sanità che anche grazie anche all’operato di questa Giunta, costa sempre di più senza garantire servizi migliori. Sono passati tre anni dall’approvazione della Riforma – ha affermato Bianchi – e non si percepisce il potenziamento a livello territoriale, ma solamente i tagli alla rete dei servizi ospedalieri. La sostenibilità del Servizio sanitario regionale è sempre più caratterizzata da un equilibrio instabile che continua a rimandare gli investimenti.
L’ultima riflessione è dedicata alla riforma delle Autonomie locali: i dati sui risparmi riportati dall’Esecutivo non sono sufficienti a proclamare riuscita la missione. Gli Enti locali si trovano in un generale stato di confusione i cui effetti si dispiegheranno in modo evidente nei prossimi mesi.
In tutti questi anni – ha detto Bianchi – ci siamo spesi e battuti per proposte e suggerimenti che avrebbero aiutato e supportato i cittadini della nostra Regione, ma è stata fatica dispersa al vento: il 99,9 per cento delle proposte non è stato preso in considerazione e talvolta addirittura denigrato. Per questa ragione il M5S ha deciso di non portare avanti nessuna battaglia sulla legge di stabilità limitandosi a presentare emendamenti giudicati sostanziali.
Vigileremo sulle scelte della maggioranza, sugli emendamenti che verranno presentati in Aula – ha concluso Bianchi – e ci opporremo alle poste puntuali, contro le quali ci siamo sempre battuti e alla cui distribuzione non abbiamo mai partecipato.