L’elettrodotto a 380 kV Udine Ovest-Redipuglia “è un’opera che risponde sia a un fabbisogno energetico sia a esigenze di riequilibrio e di sicurezza della rete regionale e non deve restare un’incompiuta”. Lo ha affermato l’assessore all’Ambiente Sara Vito.
“Il completamento del processo autorizzativo – ha ricordato Vito – spetta alla Conferenza dei servizi convocata dal Ministero dello Sviluppo economico, proprio perché l’opera s’inserisce in un contesto di pianificazione che riguarda tutto il Paese nell’ambito della Strategia energetica nazionale, la quale tiene conto del quadro europeo e internazionale. Ciò che va riconosciuto – ha evidenziato l’assessore – è che quest’Amministrazione regionale ha fatto la sua parte, senza mai nascondersi: con chiare determinazioni sul tema delle infrastrutture energetiche; con il licenziamento di un Piano energetico regionale, che mancava (il precedente risaliva al 2007) e che ora inserisce i fattori in un sistema; in questo caso, sull’elettrodotto, con l’espressione di un parere positivo, salvo alcune prescrizioni mirate alla tutela dell’ambiente, comunicato al termine di un’istruttoria rigorosa ai fini dell’aggiornamento della Via (Valutazione d’impatto ambientale) di competenza statale”.
“L’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia, non va dimenticato, è un progetto la cui genesi abbiamo ereditato – ha rilevato Vito -, perché le infrastrutture energetiche sono frutto di fasi progettuali, autorizzative e di confronto mai di breve periodo e di questo bisogna tenere conto in ogni giudizio. Serve per questo ponderatezza e rispetto dei ruoli. Nel suo ruolo, la Regione – ha concluso l’assessore – ribadisce che l’elettrodotto, opera oggi a un punto avanzato di realizzazione, deve poter essere completata nel rispetto dell’iter fissato dalle norme nazionali”.