E’ un voto compatto quello che la maggioranza ha espresso ieri sera nel Consiglio Comunale di Lignano Sabbiadoro e che sancisce la rinuncia in via definitiva alle deroghe previste dall’articolo 39 bis della legge regionale 19 del 2009, nota come Piano Casa.
La minoranza, dopo aver votato in favore dello stesso provvedimento lo scorso ottobre in commissione urbanistica, in Consiglio si è espressa con voto contrario. La decisione della maggioranza rappresenta un punto importante ed è stata presa in favore di uno sviluppo urbanistico coerente per una località turistica proprio per impedire interventi di speculazione che finirebbero per stravolgere l’equilibrio sociale ed economico della città balneare friulana, nonché lo spirito della legge regionale. La delibera del Consiglio non riguarderà le strutture della ricettività che potranno invece avvalersi di quanto previsto dallo specifico articolo 39 ter contenuto nella stessa legge.
Il percorso svolto dall’amministrazione del Sindaco Luca Fanotto per giungere a questo passo è stato articolato e non parte da oggi; l’osservazione, infatti, degli effetti prodotti dal Piano Casa aveva già fatto emergere un numero rilevante di aumenti volumetrici ingenti e con elevato impatto urbanistico senza che vi corrispondesse un’adeguata dotazione di infrastrutture. Il rischio di uno sviluppo caotico e disordinato della città si era manifestato al punto che, nel 2019, lo stesso Fanotto aveva chiesto e ottenuto di illustrare in commissione regionale le degenerazioni speculative che le deroghe concesse dalla legge avrebbero potuto determinare a Lignano, località che necessita di strutture ricettive in linea con le esigenze del mercato, ma non di interventi decontestualizzati e a rischio di diventare “cattedrali nel deserto”.
Paolo Ciubej, assessore all’urbanistica del Comune di Lignano, sul voto contrario della minoranza: “La minoranza dimostra oggi tutto il suo disorientamento: prima si è dichiarata contraria a certi piani attuativi comunali, quindi lo scorso ottobre in commissione urbanistica ha votato in favore della delibera con la quale si rinuncia alle deroghe del Piano Casa, per poi ieri sera cambiare nuovamente idea, votando contro lo stesso provvedimento che aveva approvato dieci giorni fa”.
“Questa amministrazione – commenta Fanotto – è ben conscia del fatto che la riqualificazione urbana di Lignano è fondamentale, ma ciò non deve portare sulla via di una mera speculazione edilizia, in passato sono stati fatti danni enormi che hanno determinato cambiamenti strutturali difficilmente recuperabili, sottraendo alloggi al mercato delle affittanze per riproporli in vendita a ipotetici acquirenti, che molto spesso non si sono materializzati. Per questo motivo, dopo la delibera consiliare di ieri che di fatto rende non operative le deroghe dell’articolo 39 bis del Piano Casa per le zone di pregio, è nostra intenzione proporre al legislatore regionale una ristrutturazione dello stesso articolo in modo che possa essere calibrato anche su una destinazione turistica come Lignano”.
Per quanto riguarda le domande presentate anteriormente all’approvazione della delibera di ieri, l’amministrazione si è impegnata per individuare una norma transitoria che consente di definirle secondo la normativa precedente, purché esse siano conformi a una serie di criteri di salvaguardia del patrimonio urbanistico e che riguardano fondamentalmente la densità fondiaria, l’altezza massima, la superficie coperta, gli standard di parcheggio nonché la distanza dalla strada.
“Non ci siamo limitati – conclude il Sindaco Fanotto – a dire no, ma abbiamo fatto un ragionamento elaborato che consenta – tramite un “cuscinetto” – di perfezionare l’intervento edilizio seguendo i criteri di salvaguardia individuati. L’approvazione di questa delibera segna un passo fondamentale per Lignano che può e deve avvantaggiarsi di strumenti legislativi che consentano di elevare in maniera inequivocabile la competitività turistica sul mercato internazionale, in particolare in un momento storico di cambiamento e rinnovamento globale”.