Da qualche anno la politica cerca di dare risposte alle domande che la società esige, ma non sempre ci riesce. Rotto il ‘patto’ per la Repubblica fatto nel dopo guerra tra i vari soggetti istituzionali e para istituzionali che hanno rappresentato per tanto tempo gli italiani, ci accorgiamo che dobbiamo ripartire dalla prima casella: la partecipazione dei cittadini, che tutti cercano, ma che non sempre trovano. I partiti sono diventati comitati elettorali, soggetti di rappresentanza sociale come sindacati, Confindustria, organizzazioni di commercianti, artigiani e professionisti, che si sono trasformati nel tempo in vere e proprie lobby. La legge elettorale in vigore, l’Italicum, pare favorire queste rappresentanze che potranno anche ‘contrattare’ le candidature, escludendo di fatto i cittadini che, per partecipare e contare, saranno costretti a entrare in qualche lobby. La modifica della Costituzione farà il resto.
Ma negli altri Paesi Ue è così? Le lobby in Europa contano, eccome! A Bruxelles l’attività è fiorente e si dice che ne operino oltre 5mila. Un ruolo che pare fondamentale per l’indirizzo delle leggi che poi influenzeranno la vita di oltre 500 milioni di cittadini. Di più, Parlamento e Commissione europea hanno istituito dei registri per censirle.
Ora, l’immagine di Bruxelles della metà dei cittadini della Ue è abbastanza negativa: burocrati e tecnocrati che ci impongono aranciata senza arance, cioccolato senza cacao, le misure di cetrioli e della frittura mista, che cercano di toglierci il Crocifissi dalle scuole, che ci impongono conti e sacrifici in cambio di strategie spesso occulte e non capite dalla gente comune. Strutture elefantiache che costano e che pare non rendano come dovrebbero. Tanti parlamentari ben pagati, tante commissioni, tante farraginose pratiche che ci indispettiscono e non poco. Sta di fatto che il mondo delle lobby sarà sempre più fiorente. Il mondo anglosassone, e degli Usa in particolare, lo insegna e la politica ormai pare aver imboccato tale strada. La battaglia per le cariche negli organismi istituzionali e sociali, che potremmo chiamare tranquillamente lobby e che dopo eleggono gli altri organismi, è sempre più forte. Di fatto da noi non è cambiato nulla. Le organizzazioni d’interessi sono sempre state delle lobby. Aperte, però, alle quali qualsiasi cittadino poteva partecipare. Ora le lobby si stanno rafforzando cercando addetti sempre più competenti e fedeli all’organizzazione.
La politica? Quella ormai è altra cosa. Prima dettava le regole, ora pare le stia subendo. Le lobby sembrano diventate il presente e soprattutto il futuro della nostra organizzazione sociale. In Fvg pare ce ne siano tante e di tutti i tipi e stanno già lavorando per gli assetti regionali futuri. Insomma lobby, lobby fortissimanente lobby. Noi tifiamo per quella che dovrebbe essere la più forte e più rappresentativa: quella dei cittadini. Fortissimamente!