Il primo dicembre, Agostino Maio ha preso servizio a Trieste in qualità di capo di gabinetto del governatore Debora Serracchiani.
Come ha preso Honsell la notizia del suo ‘trasferimento’ a Trieste?
“Non si è arrabbiato, anzi. Il primo passaggio è stato fatto insieme al sindaco, il quale ha ritenuto che questa opportunità fosse valida per me e per la città. Mi ha sostenuto”.
Smette di fare politica o la farà in altro modo?
“Il ruolo di capo di gabinetto è per tre quarti politico e per un quarto amministrativo. Si continua a fare politica, anche se in modo diverso, dietro le quinte. A me non pesa”.
L’hanno votata in tanti. Non pensa di ‘tradire’ la fiducia dei suoi elettori?
“Il tema è indubbiamente reale. Nell’impossibilità di confrontarmi con tutti i miei elettori, ho comunque acquisito il parere di una parte, mi auguro significativa, che ritiene corretto e naturale questo percorso. Anche in un’eventuale prospettiva di ritorno in città”.
Honsell e Serracchiani: tre pregi e tre difetti di ciascuno dei due.
“Tre pregi comuni a entrambi: impegno assolutamente disinteressato, grande lucidità nell’inquadrare i problemi, capacità di comunicazione e di relazione. Sui difetti non mi pronuncio, essendo tutti e due un po’ permalosi. Ma la mia è una battuta, la prego di scriverlo”.
Lei appoggia Renzi. Pensa che l’8 dicembre in città prenderà la maggioranza?
“Credo proprio di sì, perché ci sono e c’erano (ero renziano anche durante le precedenti primarie) grande bisogno e voglia di cambiamento, soprattutto da parte dei giovani. Abbiamo il dovere di ascoltare e di interpretare queste esigenze”.
Oltre al Patto di stabilità a bloccare la strada dei lavori pubblici ci si mettono anche i problemi tecnici. Quando potranno riprendere e terminare i lavori sul Carnera?
“Si dovrebbe avere un quadro definitivo entro le prossime settimane e poi i lavori potranno riprendere. Mi auguro che i lavori riprendano a gennaio. E’ una data realistica”.
Ogni anno, l’amministrazione è costretta a mettere le mani sulle piscine. E su quella di via Ampezzo le polemiche non mancano. In futuro, si potranno avere finalmente impianti a posto almeno per una decina d’anni?
“E’ vero, tali impianti ne hanno sempre una. Per restare in via Ampezzo, l’ultimo problema riguarda la manutenzione straordinaria dei serramenti. Il cantiere è partito oltre un anno fa e si era deciso di fare i lavori in estate per non ostacolare la fruizione della piscina. Poi ci si è messo il Patto di stabilità e, intanto, la condizione dei serramenti si è rapidamente deteriorata. Da qui la situazione di disagio, che riconosco. Mi auguro che questo sia l’ultimo intervento, almeno per un discreto numero di anni. Ma serietà impone che non ci si possa sbilanciare”.
Tra i cantieri in essere, c’è il parcheggio di piazza I maggio, che ha scatenato non poche polemiche. Ci sono stati errori nella gestione da parte dell’Amministrazione? E quali?
“Non incorrere in qualche errore in un’opera così complessa e con un numero consistente di problematiche correlate è quasi impossibile. Si è fatto il possibile e devo dare atto al sindaco della sua costante presenza e ai dirigenti di grande capacità tecnica. Impegni che sono andati ben al di là del dovere istituzionale. Sulla questione dei parcheggi del Sello, ci sono stati indubbiamente problemi di relazione e comunicazione e si sono aperti 10-12 fronti di contestazione. Tuttavia, gli uffici hanno fatto il massimo e non posso rimproverare loro nulla, anzi”.
Altro tema caldo: la possibile fusione Amga-Hera. Cicconi, direttore di Itaca, ravvisa possibili questioni di illegittimità. Qual è la sua opinione?
“Per l’acqusizione di Acegas Aps da parte di Hera non mi pare ci sia stata gara e in questi mesi la normativa non è cambiata. La procedura è stata simile alla nostra”.
Nessuno vuole abbattere il recinto dei rom in via Monte 6 Busi. E’ necessario chiedere l’intervento del genio militare?
“Se non ci sarà nessuno, saremo costretti a farlo. E un’opzione”.
Una volta in Regione, cosa potrà fare per la città?
“Sarò, mi auguro, di aiuto al presidente nella gestione di tutte le realtà del territorio, dell’intera regione. Per quanto concerne Udine, visto il ruolo che ho avuto in città, potrò rappresentare un collegamento diretto con il sindaco Honsell”.
Vuole dire qualcosa alla città in veste di ex vice sindaco?
“Ringrazio e saluto i cittadini di Udine. In questi 11 anni, si sono potute verificare situazioni difficili e di comprensibile frizione con l’amministrazione. Eppure, gli udinesi sono sempre stati rispettosi, educati e attenti alla gestione della cosa pubblica. Inoltre, lavorare in veste di consigliere delegato di quartiere (Rizzi e Villaggio del Sole, ndr) è stata una grande esperienza. E ringrazio il sindaco. E’ stato straordinario lavorare assieme, all’Università come in Comune. Da lui c’è sempre da imparare”.
Maio: “C’è voglia di cambiamento”
Da vicesindaco di Udine a capo gabinetto della Serracchiani. L'esperienza cittadina e i programmi futuri
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