Nuovo capitolo dell’acceso confronto tra Roma e le Regioni che, ‘capitanate’ dal governatore Fvg Massimiliano Fedriga, infuriato dopo il passaggio in zona arancione, chiedono una revisione dei 21 parametri e dell’algoritmo alla base della ‘mappa colorata’ dell’Italia.
Il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha convocato per giovedì alle 16 una riunione con la Conferenza delle Regioni. All’incontro parteciperanno anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.
Nella lettera spedita all’Esecutivo nazionale, le Regioni hanno avanzato la richiesta di ridurre da 21 a cinque gli indicatori presi in esame, ma hanno anche lanciato un invito a raccomandare prioritariamente l’uso del test rapido antigenico. Già martedì sera, il ministro Speranza aveva respinto al mittente l’ipotesi di ridurre il numero di parametri.
“Avere più indicatori significa avere una fotografia più completa, larga e affidabile. Questi 21 parametri li usiamo da maggio e ci hanno aiutato a leggere l’epidemia, dopo di che il dialogo con le regioni è sempre aperto, ma oggi questo è il modello che abbiamo e dobbiamo rispettarlo”. Lo schema “in questa seconda ondata prova a non farci chiudere tutto dappertutto, che sarebbe stata una scelta più facile ma avrebbe avuto un prezzo più alto”.
“La decisione su quali provvedimenti applicare deve essere politica. Non va lasciata la parola finale a un algoritmo. Governo e Regioni si devono confrontare e decidere di comune accordo”, ha ribadito il presidente Fedriga al Corriere della Sera. “Chiediamo una semplificazione anche per permetterci di monitorare autonomamente i dati. Vorremmo pochi parametri realmente indicativi”. Fedriga ribadisce di ritenere sbagliato che “per uno ‘zero virgola’ in più si adottino misure che incidono sulla vita delle persone”.
Per quanto riguarda le parole del presidente della Repubblica che invita a mettere fine alle polemiche, Fedriga commenta: “È un appello da accogliere e seguire. È nello spirito con cui si sono mosse le Regioni”.