Una speranza in più per i lavoratori dell’ex Mercatone Uno: nella bozza di testo del Dl Milleproroghe, approvata sabato dal Consiglio dei Ministri con la formula salvo intese, è prevista la possibilità di adeguamento della cassa integrazione dei dipendenti della grande distribuzione alle condizioni contrattuali precedenti la cessione originaria.
“Un passo importante è stato compiuto ieri nell’interesse dei lavoratori Mercatone Uno del Friuli Venezia Giulia e del resto d’Italia – commenta Luca Sut, portavoce del MoVimento 5 Stelle a Montecitorio e capogruppo in Commissione Attività produttive, che spiega: “Da mesi lavoriamo per le sorti di Mercatone e, in tal senso, smentiamo le accuse di alcune sigle sindacali che puntavano il dito contro la presunta assenza di iniziative governative a sostegno di questi cassintegrati che, ad oggi, percepiscono un trattamento di integrazione salariale rapportato al contratto sottoscritto con la società cessionaria, in cui il monte ore di lavoro aveva subìto una contrazione rispetto al precedente accordo. Faremo il possibile – aggiunge – per dare il giusto seguito a una battaglia già intrapresa dal Governo e che contiamo di vincere confermando la misura nel passaggio parlamentare che sancirà l’approvazione definitiva del Milleproroghe”.
“Parliamo di lavoratori reduci da fasi di acuta crisi industriale – prosegue Sut – accompagnata purtroppo da esuberi di personale. Sappiamo bene che i dipendenti coinvolti nella successiva amministrazione Shernon hanno comunque visto ridimensionarsi l’orario di lavoro in termini riduttivi, nel corso della breve quanto infausta disavventura di questa holding, di cui tutti conosciamo ormai l’epilogo. Ne consegue – aggiunge il pentastellato – l’esiguo trattamento di integrazione salariale oggi percepito che, con il Milleproroghe, intendiamo commisurare al vecchio contratto, se più favorevole, sottoscritto prima della cessione alla società poi fallita. La disposizione – si avvia a concludere il parlamentare M5S – riguarda anche le CIGS autorizzate nel 2019, è prevista entro il limite di spesa di 7,8 milioni per il 2020 ed è frutto delle sollecitazioni di noi parlamentari riflettendo, al contempo, la sensibilità del Governo verso i temi delle crisi industriali. Del resto – chiude il Portavoce M5S alla Camera – non poteva essere diversamente, considerato il grande impegno profuso dal Mise che, dal giorno del fallimento di Shernon, ha accelerato le fasi di gestione della crisi che, da maggio, si sono susseguite a ritmo sostenuto. Con l’intervento inserito nel Milleproroghe rinnoviamo la volontà di tutelare al massimo i lavoratori coinvolti”.