Quattro milioni di euro da investire in prevenzione lungo l’intero greto del Cellina che, da Montereale, passa per Maniago e Vajont, e altri tre milioni pronti per aumentare la sicurezza del Livenza tra Brugnera, Prata e Pasiano di Pordenone.
Il consorzio di bonifica Meduna Cellina scende in campo per prevenire danni lungo i due importanti corsi d’acqua del Friuli Occidentale. A Montereale i progetti sono già stati approvati e, a breve, dovrebbero partire i relativi lavori.
Il fortunale Vaia del 2018 ha eroso per quasi quattro metri in profondità la ghiaia, portando in superficie parte delle fondamenta del ponte della ferrovia e facendo collassare numerosi “repellenti”, i muraglioni di protezione dei prati stabili. L’ente presieduto da Ezio Cesaratto si occuperà della sistemazione che dovrebbe concludersi prima di maggio. Già all’indomani di Vaia, il consorzio aveva ricostruito l’acquedotto della zona industriale di Maniago, portato in superficie dalla piena.
Il Cellina, il cui corso è bloccato a monte dalle dighe di Barcis e Ravedis (nella foto, dopo la tempesta Vaia, ndr), non apporta più nuovo materiale inerte: così che può capitare che una sola ondata di maltempo scoperchi la conduttura della centrale di Montereale, interrata a più di cinque metri di profondità.
Nel Sacilese sono, invece, 3 i milioni stanziati dalla Regione per incrementare la sicurezza idraulica del Livenza. La nuova lista di opere giunge a pochi mesi da ulteriori interventi costati, nel complesso, 11 milioni di euro. Cesaratto ha già in mano il progetto di fattibilità.
Sono stati individuati numerosi siti critici come quelli posti nelle vicinanze delle idrovore di San Cassiano e di Ghirano e a valle del ponte di Tremeacque. L’aumento del numero di tubazioni di scarico per evitare erosioni delle sponde in caso di precipitazioni eccezionali sarà affiancato a un sistema di videosorveglianza, collegato alle paratie automatizzate di recente posa.
Gli argini saranno, infine, rinforzati con appositi pali e materiali di riporto che non comprometteranno in alcun modo il normale deflusso delle acque né l’ambiente circostante.