“Non basta domandare ‘numeri certi’ sulle presenze di richiedenti asilo e una ‘definizione più chiara’ degli arrivi, cercando pure di scaricare il problema suggerendo il ‘coinvolgimento diretto’ di Comuni minori, che non dispongono di forze dell’ordine e servizi, non in grado cioè di gestire numeri anche contenuti di migranti. Senza un’adeguata pressione delle amministrazioni locali, che convinca Roma a un reale contrasto ai flussi migratori, i numeri continueranno a crescere ben oltre la capacità di assorbimento del nostro territorio”. Lo afferma Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord a palazzo D’Aronco e presidente regionale del Carroccio, commentando l’intenzione di Raffaella Cavallo, segretaria di Innovare per Honsell, di lanciare un appello sull’emergenza profughi ai parlamentari.
“Le previsioni per il 2017 – spiega Pittoni – sono lievitate a 250 mila arrivi, dopo che neanche due mesi fa il ministro dell’Interno lavorava a un piano da 200 mila nuove presenze, già in crescita di 20 mila unità rispetto al 2016. Occorre raffreddare i flussi e l’Italia, anche solo eliminando il terzo livello di protezione, lancerebbe un segnale importante. Gli altri Paesi, infatti, si limitano all’asilo politico vero e proprio per chi realmente scappa dalla guerra (non più del 5 per cento di quanti lo chiedono, stando ai dati ufficiali) e alla protezione sussidiaria per chi ha situazioni particolarmente difficili nel proprio Paese. Solo noi disponiamo di un livello aggiuntivo, la cosiddetta ‘protezione umanitaria’, che ha raddoppiato il numero di coloro ai quali le amministrazioni locali sono costrette a dare assistenza, anche se non scappano da zone di guerra. Status che si può correggere in qualsiasi momento con un semplice atto del Governo, liberando risorse per i profughi ‘veri’ oltre che – conclude Pittoni – per i nostri concittadini in difficoltà”.