Il governatore e presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, distingue in maniera netta tra i profughi che arrivano dall’Ucraina e i migranti che attraversano la rotta balcanica e chiede al Governo attenzione per mantenere distinti i due flussi.
“Dall’Ucraina – ha detto ieri Fedriga, parlando con i giornalisti – arrivano minori di un’età che va dai 6 ai 14 anni; dalla rotta balcanica e dal Mediterraneo arrivano sedicenti 17enni che, in realtà, sono maggiorenni e non possiamo mischiare i due percorsi. Quindi dobbiamo avere la massima attenzione e cercare, ovviamente, di tutelare al massimo le persone che stanno scappando dalla guerra”.
Ricordando che al momento la maggior parte dei profughi ucraini sono accolti da privati e solo in minima quota dalle strutture pubbliche, Fedriga ha ipotizzato che “se la situazione dovesse andare avanti, queste percentuali si invertiranno e dobbiamo essere pronti”.
Secondo Fedriga, “il numero dei profughi provenienti dall’Ucraina è gestibile a livello nazionale, ma preoccupa la sommatoria con l’immigrazione proveniente dalla ‘rotta balcanica’ e dal Mediterraneo. Oltretutto – ha concluso – bisogna avere piena consapevolezza che i due percorsi devono essere ben distinti, soprattutto per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati”.
Posizioni, quelle del governatore, che hanno immediatamente sollevato polemiche. “Ancora una volta la Regione, nella figura del suo Presidente Fedriga, fomenta la discriminazione nei confronti dei richiedenti asilo”, denuncia l’Ics – Ufficio Rifugiati Onlus. “A finire nel mirino, questa volta, è chi chiede protezione, avendo avuto la sfortuna di nascere in Afghanistan, in Siria, in Iraq, in Pakistan: Paesi in cui guerra, tensioni sociali e terrorismo sono purtroppo il pane quotidiano”.
“Bisognerebbe distinguere, secondo Fedriga, i profughi provenienti dall’Ucraina da chi percorre la rotta balcanica: i due percorsi nell’accoglienza ‘devono essere ben distinti, soprattutto per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati’, ha dichiarato. Ma per la normativa nazionale e internazionale sono tutti richiedenti asilo o – nel caso dei cittadini ucraini – titolari di protezione temporanea, una tipologia di protezione che permette di accedere al sistema di asilo il quale resta, però, uguale per tutti. Differenze tra i richiedenti asilo ci sono, anche in termini di età e di specifiche esigenze nell’accoglienza, ma non si può negare un trattamento all’uno o all’altro in base alla regione di provenienza, poiché si avrebbe un trattamento discriminatorio”.
“Si precisa infine che i fondi per l’accoglienza in famiglia sono stati stanziati – su specifica richiesta delle associazioni che lavorano nell’accoglienza – dallo Stato, non dalla Regione”, conclude la nota Ics.
“Di fronte alla guerra, alle bombe, a famiglie spezzate e in fuga, non è il momento di stupide e cercate strumentalizzazioni. Fedriga sa o dovrebbe sapere benissimo che la protezione temporanea attivata per la prima volta dalla Comunità Europea è riservata ai profughi dall’Ucraina e non riguarda altri. Indurre confusione, agitare paure per il solito pugno di voti oggi è più immorale che mai ed è un’offesa alla splendida solidarietà di tanti Comuni e famiglie della nostra regione”, dichiara il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli.
“Fedriga non scopiazzi il suo capo Salvini e le sue figuracce – aggiunge l’esponente dem – ricordi che è lui il Commissario straordinario e faccia il suo lavoro. Coordini e dia risposte chiare ai nostri Comuni che già stanno facendo ciò che la Regione non fa, si interfacci con prefetti, protezione civile e servizi pubblici per dare risposte a chi fugge dalla guerra e – conclude – ha bisogno di atti concreti non di propaganda”.
“Non è tempo per l’improvvisazione e la propaganda, ma servono azioni concrete per l’integrazione dei profughi ucraini, attraverso un’urgente revisione del Piano per l’immigrazione”, dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.
“Il Friuli Venezia Giulia è la prima regione per la quale passano i rifugiati ucraini, con oltre tremila persone che si sono fermate sul nostro territorio – continua l’esponente M5S -. Più che discutere di una nuova legge sull’immigrazione, per dare risposte in tempi brevi a queste persone serve rivedere il Piano annuale”.
“In particolare, è fondamentale attivare con urgenza gli sportelli informativi e i corsi di italiano. Se, come affermato anche dal presidente Fedriga nei giorni scorsi, l’obiettivo è l’integrazione, dando anche la possibilità a queste persone di trovare un lavoro, l’aspetto linguistico è prioritario. Tutti ci auguriamo che la guerra finisca il prima possibile e che ci sia l’opportunità per queste persone di tornare a casa al più presto – conclude il consigliere -, ma i tempi purtroppo sono incerti ed è necessario predisporre al più presto tutti gli strumenti per accogliere e integrare chi scappa dal conflitto”.
“Non sono eticamente accettabili le dichiarazioni di Massimiliano Fedriga”. Si esprime così il consigliere regionale Furio Honsell. “Come Open sinistra Fvg siamo allibiti che un Presidente di Regione trovi il modo di strumentalizzare la drammatica vicenda dei profughi ucraini, che numerosi arrivano in regione, per fare propaganda politica contro i richiedenti asilo e i minori stranieri non accompagnati, provenienti dal Sud del mondo. È mai possibile che Fedriga continui a ripetere la squallida propaganda di Salvini, che lo portò al potere ormai 4 anni e mezzo fa? Com’è possibile di fronte alla miseria che arrecano le guerre, fare differenze tra quelle che sono state combattute e si combattono in Ucraina, rispetto a quelle che si combattono nel Tigray, in Yemen, in Afghanistan, in Siria, in Libia?”, continua Honsell.
“Dichiarare che i minori stranieri non accompagnati che vengono dal Sud del mondo sono sedicenti diciassettenni significa che Fedriga non ha esperienza diretta della gestione di queste vicende dolorose. Fare distinzione tra profughi di serie A che hanno diritto a protezione temporanea immediata e incitare all’odio contro i profughi di serie B è inquietante”, conclude Honsell.
“La Lega è sempre la Lega, anche di fronte al dramma della guerra: Fedriga e Zaia chiedono percorsi differenti per i profughi non ucraini, in particolare da chi proviene dall’Africa e dalla rotta balcanica”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Parlano di migranti infiltrati tra i profughi – prosegue il leader di SI – come se ci fossero profughi di seria A e di serie B. Un disco rotto, di cui non si sente alcuna necessità”.
“Il più banale razzismo istituzionale – conclude Fratoianni – che tenta di spacciarsi come ponderato e razionale. Semplicemente indegno e vergognoso. Il governo e gli altri partiti della sua maggioranza non hanno nulla da dire a riguardo?”.
“Le parole del presidente Fedriga sono di assoluto buonsenso, la priorità è tutelare al massimo donne e bambini che scappano dalla guerra in Ucraina”, così, in una nota, il consigliere regionale Simone Polesello (Lega). “Possiamo dire solo grazie al governatore per lo straordinario esempio di generosità e accoglienza che sta dimostrando a tutta Italia. Il Friuli Venezia Giulia è terra di arrivi e di passaggi e, nonostante le difficoltà, siamo pronti e faremo la nostra parte per coloro che fuggono dagli orrori della guerra”.
“Per chi realmente ha bisogno di accoglienza, ovvero le donne e i bimbi che fuggono dall’Ucraina, le nostre porte sono sempre aperte. Un discorso a parte – conclude Poloesello – sono invece altri tipi di arrivi, soprattutto dalla rotta balcanica e con gli sbarchi sulle coste, per cui ribadiamo una decisa contrarietà visto il momento difficile che stiamo vivendo”.