Intensa giornata d’incontri, a Trieste, per il sottosegretario all’Interno, Ivan Scalfarotto. Al centro della visita il tavolo con la minoranza slovena, ma non è mancato un focus sugli arrivi dei migranti dalla rotta balcanica.
Al suo arrivo, Scalfarotto ha incontrato il Prefetto di Trieste, Valerio Valenti, il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e il sindaco Roberto Dipiazza, prima del vertice con i rappresentanti della minoranza slovena, insieme al Prefetto Rosanna Rabuano, Direttore generale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze.
Nel pomeriggio confronto con l’ambasciatore, il console sloveno e la senatrice Tatjana Rojc e la visita alla risiera di San Sabba. Alle 18, poi, tappa al festival della Stazione di Topolò, un esempio di una cortina che si è trasformata, grazie all’Ue che ha abbattuto ogni confine tra i due Paesi, in un ponte tra due comunità vicine che oggi vivono in armonia nella stessa casa comune.
“Lo scopo della visita istituzionale è il riconoscimento del valore sociale e culturale della realtà territoriale del Friuli Venezia Giulia, nonché delle problematiche connesse alle questioni linguistiche e culturali tipiche di una terra di confine”.
“Questa prima visita a Trieste, dopo aver ricevuto la delega agli Enti Locali e alle minoranze linguistiche da parte della Ministra Lamorgese, costituisce per me un’importante occasione per avviare una collaborazione con le autorità̀ locali e la comunità̀ slovena che auspico continuativa e molto intensa, volta ad approfondire problematiche e criticità̀ di queste realtà territoriali”, ha commentato Scalfarotto.
“Riprendere gli incontri fisici e non solo più virtuali è il modo per manifestare la massima vicinanza del Governo a tutti coloro che sono impegnati in prima linea per costruire una cultura della legalità̀ e della sicurezza e per consolidare i rapporti interculturali con la comunità slovena nel nostro Paese. Il tavolo istituzionale con la minoranza linguistica slovena ha rappresentato una preziosa occasione per l’incontro di diverse voci e al contempo è la dimostrazione concreta di un rapporto di fiducia della società civile con le istituzioni in questa meravigliosa, operosa e variegata Regione del Friuli Venezia Giulia”.
Parlando di migranti e pandemia, “il Covid ha la caratteristica di non conoscere i confini geografici e i passaporti. Si attacca al genere umano ovunque esso si trovi e a qualsiasi colore della pelle, per cui le operazioni di profilassi vanno fatte nei confronti di tutti quelli che passano: siano i tifosi inglesi o i migranti che vengono da fuori”.
In merito alla rotta balcanica, “le riammissioni informali in Slovenia teoricamente sono possibili ma al momento sono sospese”, ha precisato Scalfarotto. “Il numero dei rintracci oggi rispetto alle persone che volontariamente si presentano nelle Questure si è capovolto, quindi la sensazione è che l’efficacia del lavoro delle forze dell’ordine sia molto aumentata. Un impegno, questo, che dovrebbe essere riconosciuto di più dall’Unione Europea. Con un Governo autorevole come quello Draghi, dove il nostro peso specifico è di molto aumentato rispetto al passato, potremo interloquire con più efficacia da questo punto di vista”.
Infine, in merito alla procedure di restituzione del Narodni dom alla comunità slovena, Scalfarotto si è detto “estremamente fiducioso che si possa chiudere presto”.
“Importanti passi avanti su varie partite d’interessa della minoranza slovena, ma soprattutto un segno di attenzione personale, diretto e concreto del Governo. La presenza a Trieste del sottosegretario Scalfarotto e la serie di incontri tenuti a largo raggio segna un salto di qualità rilevante nei rapporti con Roma, in piena sintonia con i progressi italo-sloveni propiziati dai presidenti Mattarella e Pahor”. Così la senatrice Rojc (Pd), al termine dell’incontro in Prefettura con il sottosegretario. “Particolarmente rilevanti le rassicurazioni avute sulla priorità assegnata alla soluzione delle ultime questioni tecnico-contabili prodromiche alla chiusura della restituzione del Narodni dom. Dal punto di vista politico ho apprezzato la posizione di Scalfarotto sulla rappresentanza slovena al Parlamento italiano. Ho apprezzato la qualità e la preparazione dei dirigenti del Viminale che seguono le problematiche della minoranza slovena”.