«C’è poco da stare allegri se alla Cavarzerani, che Pierferdinando Casini considera “uno dei pochissimi esempi di accoglienza decorosa e dignitosa in Italia”, succede che per protesta un migrante ingerisca candeggina. Ancora meno dovesse passare il messaggio lanciato a Cividale di Flavio Ronzi, segretario generale della Croce Rossa italiana, per cui distinguere tra migranti economici e profughi di guerra sarebbe “disumano”.
I numeri sono ormai fuori controllo, ben oltre la capacità di assorbimento del nostro territorio, il quale – per quanto riguarda Udine – regge solo grazie al “coprifuoco” imposto agli ospiti delle ex caserme cittadine nelle ore serali e notturne dal prefetto».
Lo afferma Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord a palazzo D’Aronco e presidente regionale del Carroccio. «A livello nazionale – spiega Pittoni – le previsioni per il 2017 sono lievitate a 250 mila arrivi, dopo che neanche due mesi fa il ministro dell’Interno lavorava a un piano da 200 mila nuove presenze, già in crescita di 20 mila unità rispetto al 2016. Occorre raffreddare i flussi e l’Italia, anche solo eliminando il terzo livello di protezione, lancerebbe un segnale importante.
Gli altri Paesi, infatti, si limitano all’asilo politico vero e proprio per chi realmente scappa dalla guerra (non più del 5 per cento di quanti lo chiedono, stando ai dati ufficiali) e alla protezione sussidiaria per chi ha situazioni particolarmente difficili nel proprio Paese. Solo noi disponiamo di un livello aggiuntivo, la cosiddetta “protezione umanitaria”, che ha raddoppiato il numero di coloro ai quali le amministrazioni locali sono costrette a dare assistenza, anche se non scappano da zone di guerra. Status che si può correggere in qualsiasi momento con un semplice atto del Governo, liberando risorse per i profughi “veri” oltre che – conclude Pittoni – per i nostri concittadini in difficoltà».