Il governatore e presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, ha avuto ieri a Washington una serie di incontri con importanti realtà istituzionali e private del settore economico e finanziario che operano nella capitale statunitense. Nel corso dei vari appuntamenti il governatore è stato accompagnato dall’ambasciatrice italiana, Mariangela Zappia, con la quale ha avuto un cordiale colloquio.
Il governatore ha poi incontrato i rappresentanti della Camera di commercio Italo-Americana e quelli delle aziende di Stato operanti negli Stati Uniti, concludendo l’agenda con i player del digitale e dell’high tech potenzialmente interessati ad investire in Friuli Venezia Giulia.
A tutti gli interlocutori il massimo esponente della Giunta regionale ha spiegato come la Regione sia impegnata nel rafforzamento e all’implementazione di policy strategiche volte a favorire l’attrazione degli investimenti esteri conformi alle vocazioni del territorio (direzionato di per sé alla ricerca e all’innovazione) e l’internazionalizzazione delle imprese, soprattutto per sviluppare canali operativi attraverso cui promuovere le opportunità di insediamento in Fvg. Ciò avviene anche grazie all’opera di coordinamento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e di raccordo tra questa, le singole Regioni e le Amministrazioni centrali all’interno del Comitato Interministeriale per l’Attrazione degli Investimenti Esteri (Caie).
Infine Fedriga ha ricordato che con l’avvio del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei e, in particolarmodo, con il prosieguo del percorso di attuazione del Pnrr, per le Regioni si è aperto un nuovo scenario strategico e operativo, ricco di opportunità e di responsabilità che non possono essere disperse.
“Si tratta – ha concluso – di un’opportunità straordinaria di sviluppo, di investimenti e di riforme per rafforzare il sistema produttivo, modernizzare la pubblica amministrazione e operare una vera semplificazione normativa che favorisca l’attrazione degli investimenti esteri”.
“Comunico che come Conferenza delle Regioni e delle Province autonome stiamo organizzando un evento per gli inizi del 2023 a Trieste dedicato all’attrazione degli investimenti esteri – che vorremmo tra l’altro diventasse un appuntamento annuale da svolgersi a turno nelle diverse Regioni italiane – nel corso del quale dedicheremo una sessione di lavoro al Tic (Transatlantic Investment Committee) e alle azioni da sviluppare congiuntamente sul fronte dei co-investimenti strategici in ambito industriale, tecnologico e di ricerca e della formazione” ha detto il governatore nel corso del primo incontro sul territorio statunitense del Transatlantic Investment Committee. L’incontro è stato organizzato dopo la presentazione del Committee a livello nazionale lo scorso 20 luglio a Roma, presso il Senato della Repubblica e, a livello europeo, a Bruxelles lo scorso 28 settembre.
Il Tic nasce su iniziativa dell’Associazione Amerigo, dell’American Chamber of Commerce – Italy, del Centro Studi Americani e di Federmanager, in stretto raccordo e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia. Come ha spiegato Fedriga, la scelta di Trieste quale sede dell’evento previsto per il prossimo anno, collaterale al Festival annuale delle Regioni, è stata assunta “non tanto perché Trieste è il capoluogo della Regione che ho l’onore di presiedere, ma soprattutto perché in questa particolare fase e grazie alla sua collocazione e alla sua storia, può rappresentare il punto dal quale rinsaldare la collaborazione euroatlantica, anche reinterpretandola attraverso la creazione congiunta di un contesto internazionale di crescita, sviluppo ed interazione ad esempio nel campo delle startup innovative”.
“In questo contesto – ha sottolineato Fedriga – guardiamo con interesse alle attività del Tic nel suo complesso e, in particolare, all’idea di costituire un Fondo dei fondi transatlantici dedicato agli investimenti in scale-up con attenzione ai temi del digitale, energia, cleantech ed aerospazio. Tutto ciò si pone, tra l’altro, strettamente in linea con quello che le Regioni attualmente realizzano con i fondi strutturali.
“Analogamente – ha continuato -, un altro campo di collaborazione possibile attiene all’attività del Tic riferita all’avvio di percorsi di formazione per manager ed imprenditori transatlantici con le Università e, a tal proposito, si potrebbe pensare alla definizione di percorsi formativi più mirati su tali temi e rivolti alla classe dirigente delle Regioni che vedano il coinvolgimento di una platea più estesa delle Università”.
Il governatore inoltre ha rimarcato come le Regioni abbiano definito le proprie strategie di sviluppo territoriale dotandosi di strumenti di policy maggiormente efficaci per fronteggiare le ulteriori sfide poste dalla transizione industriale digitale ed ecologica, che però richiede un modello di azione in grado di promuovere e attuare azioni, programmi, progetti di ricerca e innovazione caratterizzati da una forte intersettorialità.
“Si tratta – ha detto – della costruzione di ecosistemi dell’innovazione contraddistinti da scenari di sviluppo tecnologico fortemente segnati dalla interconnessione e dalla contaminazione dei saperi sempre più indispensabile per sviluppare applicazioni innovative, attraverso una stretta interazione e sinergia tra tutte le componenti: istituzioni, imprese, infrastrutture di ricerca e di trasferimento tecnologico, università, sistema di istruzione e formazione”.
“Questo modello, che si lega all’innovazione e alla capacità di sperimentare, tutela l’integrazione delle filiere che – ha concluso – rappresentano un nodo fondamentale all’interno di un sistema di sviluppo organico e strutturato”.