“Siamo passati alla cosiddetta Fase due ed è chiaro che da qui in poi dovremo costruirci un mondo diverso. Una sfida, un’occasione anche per rivedere la mobilità urbana, visto che l’imperativo è e sarà garantire il distanziamento delle persone almeno per un bel po di tempo”. A sostenerlo sono Tiziana Cimolino e il portavoce dei Verdi del Fvg, Giuseppe Prasel.
“Un modo – a detta dei due esponenti Verdi – potrebbe essere quello di rendere ordinario ciò che fino a poco fa era straordinario. Ma se alcune pratiche di emergenza ci hanno dato la possibilità di velocizzare percorsi burocratici o lavoro da remoto, rivedere la mobilità urbana nell’ottica del post emergenza sanitaria può diventare un bel problema oppure un’occasione per una scelta green”.
“Anche a livello nazionale si è optato per un contingentamento sugli autobus e nelle stazioni metro, conta passeggeri e segnaletica a terra su tutti i bus e alle fermate per rispettare le distanze tra passeggeri. Una buona soluzione da qui in avanti potrebbe essere invece quella di puntare sulla bici e sul car sharing (auto soprattutto elettriche, bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini) che dovrebbero essere incentivati , e di proseguire, o anzi, potenziare lo smart working nell’ottica di ridurre il traffico di pendolari e incentivare la mobilità sostenibile anche per le fasi future”.
“Il rischio è che, proprio per aggirare il contagio sui mezzi pubblici, possa esserci un’impennata dell’uso delle quattro ruote negli spostamenti, con gli annessi problemi di traffico e di conseguente inquinamento. Si sta già parlando inoltre di drive-in per cinema e concerti che andrebbero a impattare ancora di più sulla scelta dell’automobile privata rispetto a mezzi alternativi e maggiormente sostenibili. Bisogna assolutamente fare oggi le scelte per il futuro – concludono i Verdi del Fvg – e compierle con la consapevolezza che anche questa pandemia potrebbe essere una scelta che l’ambiente ha fatto per noi”.