A Monfalcone va ormai stretta la definizione di ‘città dei cantieri’, perché sta sviluppando iniziative economiche, culturali e ambientali per diventare una realtà a tutto tondo, come spiega il sindaco Anna Maria Cisint.
Come sta cambiando Monfalcone durante il suo mandato?
“Monfalcone è un cantiere in evoluzione, siamo proiettati alla Monfalcone del futuro che è una Città bella che sfrutta le opportunità del territorio, della posizione geografica e della sua storia. La ricostruzione della città a cui stiamo lavorando riguarda gli aspetti materiali e identitari, produttivi e formativi. La sostenibilità energetica, ad esempio, è uno dei temi che più mi sta a cuore. A Marina Julia abbiamo avviato già i lavori per la riqualificazione energetica dei condomini del complesso Venus e altri interventi simili andremo a fare anche negli alloggi Ater. Il grande lavoro di mappatura per arrivare a essere ‘amianto free’ è una tematica sulla quale stiamo recuperando il tempo perduto. La salvaguardia del territorio va di pari passo alla sua valorizzazione. Ed è in questo contesto che si inseriscono i molteplici interventi sul Piano del Parco Comunale del Carso Monfalconese, come per esempio i Castellieri che fanno parte del Parco Tematico della Grande Guerra, senza però rovinare il paesaggio naturale che contorna il territorio. A sua volta, il comprensorio di Marina Julia e dell’Isola dei Bagni rientra a pieno titolo in quell’insieme di città rinnovata e rilanciata che fa parte del disegno volto a valorizzare le nostre risorse e creare opportunità di sviluppo, di nuovi servizi e di lavoro. La spiaggia di Marina Julia è diventata un polo turistico riconosciuto ed è la realtà più importante in regione per le pratiche sportive legate al mare. E poi c’è il termalismo, con la miglior acqua del Friuli-Venezia Giulia, il lancio della nuova piscina e della wellness. Stiamo anche portando avanti un progetto per diventare il centro di riferimento Adriatico per le barche classiche e storiche. Stiamo predisponendo le procedure per attivare una scuola di maestri d’ascia per valorizzare le professionalità esistenti nel nostro comprensorio in questo campo e che sono sempre più rare. Anche per l’azione di promozione svolta e per le grandi competizioni ospitate negli ultimi anni, Monfalcone sta diventando un polo fra i più importanti nell’Adriatico: l’investimento della Red Bull per lo sviluppo di Marina Hannibal è ulteriore conferma del ruolo e del valore che il nostro litorale sta assumendo. Un grande passo è stato anche fatto per far ritornare la piena funzionalità del porto a Monfalcone e approderanno due navi Msc, che leggo come grande opportunità per il territorio. Contestualmente porto avanti la sentita battaglia per la totale riconversione progettuale della centrale a carbone in opportunità progettuale turistica”.
Oggi Monfalcone ‘guarda’ più a Trieste, a Gorizia o dove?
“Monfalcone è una realtà unica e complessa. Sarebbe sbagliato conformarci a realtà ben diverse da quelle del Monfalconese, prendiamo ispirazione da tutte le realtà che ci circondano, ma stiamo perseguendo la nostra strada e così vogliamo proseguire. Non è mai mancato il supporto della Regione, a cui siamo estremamente grati, ma Monfalcone non ha bisogno di guardare né a Trieste né a Gorizia, piuttosto necessita di riconquistare la propria identità, compromessa dalle legislature precedenti. Il cuore centrale di questo progetto di identità e appartenenza è rappresentato dall’intervento di riqualificazione del centro che comprenderà l’area di piazza della Repubblica, piazza Unità d’Italia e il piazzale del Duomo”.
Quali sono i principali dossier aperti nella sua agenda?
“Sanità, sviluppo nautico ed economia del mare, promozione territoriale, relazioni internazionali e progetti europei, politiche occupazionali, protezione civile, organizzazione delle risorse umane e implementazione dei lavori pubblici, sicurezza. Non un dossier, ma molti perché ho a cuore tutti gli ambiti nei quali ritengo Monfalcone possa emergere. Ambisco a offrire opportunità per i nostri giovani affinché restino sul territorio”.
Monfalcone rimarrà sempre e solo la ‘città dei cantieri’?
“Ormai Monfalcone non è più solo questo. Da subito ho lavorato per smentire questo preconcetto e dare alla Città la giusta collocazione anche culturale e turistica. Lo sviluppo turistico e la valorizzazione del nostro territorio, sul quale non si è mai creduto, oggi sono al centro di una politica spinta di recupero del tempo. Il cantiere navale rimarrà sempre un pezzo di storia e un punto di riferimento per il nostro territorio, ma dobbiamo scostarci da questa idea che Monfalcone può essere riconosciuta solo come città del cantiere. Monfalcone ha il mare, che è un’altra cosa! Canale Valentin accoglie il punto più a nord del Mediterraneo: è il mare che entra in Città”.
Monfalcone, il vero cantiere è la città
Cisint: "Lo sviluppo turistico e la valorizzazione del nostro territorio, sul quale non si è mai creduto, oggi sono al centro di una politica spinta di recupero del tempo"
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