La seconda ondata non ha ancora lasciato la sua presa sull’Italia. E il Governo continua a discutere su nuove misure restrittive per il Natale. L’Esecutivo ha affidato al Comitato tecnico scientifico il compito di portare al tavolo le proposte per affrontare il periodo delle feste di fine anno senza rischiare che il 2021 parta nel segno di una terza ondata. Proprio mentre il Paese sarà alle prese con l’avvio dell’attesa campagna di vaccinazione anti-Covid.
Il premier Giuseppe Conte, inizialmente restio a modificare le regole inserite nel Dpcm e nel Decreto ad hoc, pare aver ascoltato i ministri più ‘rigoristi’, ovvero Roberto Speranza, Dario Franceschini e Francesco Boccia.
Il nodo resta come dosare le misure che dovrebbero interessare il periodo dalla Vigilia a Santo Stefano e il Capodanno. Da un lato si potrebbe optare per un Paese tutto arancione, quindi con spostamenti limitati, bar e ristoranti chiusi, ma negozi aperti, oppure per una mappa dello Stivale completamente rossa, per limitare ancora di più la mobilità. Possibile anche un coprifuoco anticipato, alle 18 o alle 20. Una decisione dovrebbe arrivare entro questa sera o domani.
“Stiamo ragionando sulle due settimane delle vacanze di Natale e spero che in tempi brevi si possano prendere ulteriori misure per scongiurare un’ipotetica terza ondata”, ha detto Speranza.
“Dobbiamo essere più rigorosi durante le festività, anche se la curva dei contagi è in fase calante”, è il commento del ministro Boccia.
La stretta, a quanto pare, ci sarà, con l’unica possibile deroga degli spostamenti tra piccoli Comuni entro un certo numero di chilometri. Decisione, questa, che è stata affidata al Parlamento.
Nel frattempo, rimane confermata la chiusura dei centri commerciali nelle giornate festive e pre-festive, con l’esclusione di alimentari, farmacie, edicole, tabacchi e fiorari. Lo ha deciso il Tar del Lazio con due decreti monocratici firmati dal presidente della prima sezione.