La sorpresa è arrivata nella giornata di venerdì 25 marzo a seguito di un incontro, richiesto dai sindacati di Filctem Cgil, Femca Cisl e Rsu, preoccupati per le troppe voci, circolanti tra i lavoratori, riguardanti lo stato di salute delle azienda isontina. Nell’ambito dell’incontro e con l’intento di rasserenare il pesante clima presente in azienda, la direzione di Irisacqua ha illustrato la composizione del budget aziendale per il 2022, per poi passare al consuntivo sul premio di partecipazione siglato il 28 giugno 2021 in Confindustria Alto Adriatico di Gorizia per una durata di tre anni.
“Ed è proprio su quest’ultimo punto che abbiamo appreso, con non poca sorpresa, che dei 16 milioni d’investimenti, programmati per il 2021, ne sono stati realizzati solo 5, mentre il parametro del Mol, indicatore che misura la redditività aziendale, al quale è legata una parte importante del premio dei lavoratori, si è clamorosamente attestato a meno di 10 milioni, rispetto agli 11 milioni e 250 messi a budget”, denuncia la Femca Cisl. “Le conseguenze dell’errata programmazione del budget 2021 vengono così scaricate interamente sui lavoratori che, sebbene privi di responsabilità, non riceveranno, secondo quanto affermato dalla Direzione, una parte importante del premio pari a circa mille euro pro capite”.
“Il comportamento aziendale è inoltre aggravato dal fatto che la direzione, nel secondo semestre del 2021, non ha mai convocato il sindacato, come, invece, avrebbe dovuto, per segnalare che il Budget stava subendo importanti variazioni sugli investimenti, sul Mol e sul premio, non consentendo alle parti di trovare possibili correttivi condivisi, trovando più conveniente mettere tutti, compresi i lavoratori, di fronte al fatto compiuto”.
“Eppure – continua la Femca Cisl – al momento della firma dell’accordo del 28 giugno 2021, il direttore generale spiegava al sindacato e alle Rsu, con piglio deciso, che il budget del 2021 era in linea con l’anno appena concluso e che gli investimenti, già pienamente finanziati vedevano 5,47 milioni destinati ad interventi per il sistema acquedotto, 5,29 milioni per quello di depurazione e 4,31 milioni per quello fognario. Spiegava inoltre che la gestione operativa era sotto controllo e che l’obiettivo del Mol, così come proposto dall’azienda presso l’associazione degli industriali di Gorizia non destava alcuna preoccupazione ai fini del raggiungimento del premio”.
“Ed è per questa ragione che nell’incontro del 25 marzo abbiamo ribadito all’azienda che andava trovata una soluzione all’erogazione del premio 2021, perché dopo un semestre positivo, come peraltro affermato dal direttore generale anche a mezzo stampa, un repentino precipitare della situazione nel secondo semestre diventava di difficile comprensione, generando dubbi e perplessità. Un’azienda seria non scarica sui lavoratori i propri errori, ma si assume la propria responsabilità tanto più se consideriamo il particolare momento di difficoltà in cui vivono le famiglie”.
“Inoltre, siccome abbiamo necessità di definire i parametri per il premio del 2022, i lavoratori si chiedono se il budget presentato dal direttore generale abbia le stesse caratteristiche di quello presentato nel 2021. Per tutti i fatti sopra esposti, riteniamo necessario che la proprietà intervenga con tempestività e risolutezza, non solo per dare una risposta positiva ai lavoratori sul premio, sulla prospettiva del sito e dei posti di lavoro ma anche per rimuovere tutti gli ostacoli che da tempo bloccano quel processo di modernizzazione e di rinnovamento organizzativo di cui quest’azienda ha davvero tanto bisogno. Nel frattempo le Rsu hanno indetto 4 ore di assemblea con i lavoratori per martedì 5 aprile”, conclude la nota della Femca Cisl.
La replica dell’azienda
Irisacqua, in una nota, comunica di aver “sostenuto la richiesta, avanzata dalla Cgil, della convocazione nei prossimi giorni di un tavolo di confronto sindacale in Confindustria, per affrontare le tematiche emerse in questi giorni durante un incontro con le Rsu e relative al premio di risultato 2021”.
“Giova ricordare che i parametri che definiscono il premio di risultato sono stati definiti da una contrattazione di cui, non più tardi di fine giugno 2021, i sindacati stessi si dicevano all’unanimità entusiasti, descrivendo l’accordo raggiunto come ‘un accordo straordinario che cambia il paradigma delle relazioni sindacali e le proietta in un contesto moderno e più in linea con le esigenze e i valori di questa azienda e dei suoi lavoratori. Irisacqua – prosegue la nota aziendale – non può quindi accettare ricostruzioni errate, fuorvianti e offensive che sono dannose sia per i lavoratori sia per l’azienda stessa, né tantomeno sono ricevibili richieste volte a modificare in corsa i parametri al solo fine di avere tutto e comunque, a prescindere da performance e soprattutto contesto”.
“La crisi mondiale che, appena negli ultimi mesi del 2021, ha generato una tragica carenza di materie prime, e che ne ha contestualmente fatto aumentare i costi come mai accaduto prima, non poteva essere prevista così come non era preventivabile la rescissione in danno del contratto con l’azienda vincitrice dell’appalto per il Depuratore di Staranzano. Sono questi i fattori che hanno determinato il ritardo degli investimenti previsti. Il fatto che fossero obiettivi assolutamente raggiungibili in un normale contesto è rappresentato dalla constatazione che tutti i lavori sono stati regolarmente consegnati e avviati da gennaio a oggi”.
“L’azienda, infine, ricorda che la gestione delle risorse economiche è monitorata dalla Corte dei Conti e non è certo nella disponibilità del management disporne in maniera discrezionale. Infine, va sottolineato che quando si chiede di essere parte attiva e importante nella gestione dell’azienda, si dovrebbe dimostrare di avere a cuore l’azienda stessa nel suo complesso e non solo parte di essa, soprattutto quando questa è pubblica e di fatto di proprietà dei cittadini”, conclude Irisacqua.