«Viste le proteste, nessun ufficio scolastico regionale verrà cancellato. Ma il Friuli-Venezia Giulia rischia il declassamento a struttura di serie B. Il ministero ha infatti deciso di ridurre i dirigenti di primo livello e le regioni con meno abitanti dovranno accontentarsi di un dirigente di seconda fascia. Visto che il tutto (anche il numero minimo di abitanti per conservare l’assetto attuale) dovrebbe essere definito in una riunione in programma al ministero dell’Istruzione lunedì sera, ho chiesto che si tenga conto della situazione particolare della nostra regione, con un sistema scolastico che prevede corsi plurilingue in relazione alle tre lingue minoritarie presenti sul territorio, riconosciute e tutelate dalla legge 482 del dicembre 1999».
Lo comunica Mario Pittoni, nella scorsa legislatura capogruppo della Lega Nord in commissione Cultura al Senato, che continua a occuparsi di istruzione per il Carroccio. Per Pittoni la nostra regione ha «ottime ragione per mantenere come direttore generale della scuola un dirigente di prima fascia».
Anche se non dimentica l’appello a «lavorare per arrivare alla competenza primaria in materia di istruzione e formazione, com’è già nella nostra regione per la sanità. Troppo spesso – spiega – gli accorpamenti hanno inciso negativamente sul livello qualitativo, non solo del sistema scolastico. Il federalismo “alla rovescia”, di moda negli ultimi tempi – conclude Pittoni -, aumenta i costi anziché diminuirli, in quanto si può ottimizzare la spesa solo con un’adeguata conoscenza del territorio e puntando sul principio di responsabilità, per cui “chi sbaglia paga”».