Il progetto Noemix rappresenta un passo avanti verso un nuovo modello di mobilità elettrica, grazie al quale il Friuli Venezia Giulia si appresta a diventare la prima Regione italiana ad attuare la transizione ecologica delle flotte di veicoli aziendali in dotazione alle pubbliche amministrazioni del territorio.
Questo il concetto espresso dall’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro in occasione della presentazione del bando del progetto Noemix che punta alla creazione di un servizio integrato di car-sharing con veicoli elettrici a noleggio a lungo termine, che vada gradualmente a sostituire i veicoli a gasolio o benzina di proprietà degli enti pubblici del Friuli Venezia Giulia.
Il bando, la cui scadenza è fissata al 27 maggio 2022, ha una durata di 60 mesi ed è diviso in due lotti per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese.
Nello specifico la gara, bandita dalla Centrale unica di committenza regionale (Cuc) per conto dei 17 enti interessati, prevede la fornitura di 522 veicoli elettrici (Bev – Battery Electric Vehicles) di diverse tipologie in noleggio a lungo termine per una durata di 60 mesi; di 200 infrastrutture di ricarica, ad uso esclusivo, di cui 124 colonnine e 76 wallbox; di sistemi informatici per la gestione e il monitoraggio dei veicoli e delle infrastrutture.
Noemix è un progetto coordinato da Area Science Park, nato nel 2017 grazie al supporto dell’Unione europea, che ha finanziato la predisposizione degli studi tecnici e di fattibilità.
L’assessore alla Difesa dell’Ambiente ricorda che la Regione Friuli Venezia Giulia, credendo fortemente nei benefici del progetto, ha stanziato 20,5 milioni di euro in cinque anni, contribuendo in modo sostanziale all’avvio del processo di transizione verso una mobilità a basse emissioni di carbonio e alla riduzione dell’inquinamento urbano causato dai veicoli a combustione interna.
Una volta realizzato in Friuli Venezia Giulia, secondo l’esponente della Giunta, il progetto sarà proposto ad altre regioni italiane e paesi europei, dove potrà essere replicato.
Gli enti pubblici destinatari del servizio di mobilità Noemix, che recentemente hanno firmato la convenzione per la partecipazione al progetto sono i Comuni di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste, le aziende sanitarie (Asugi, Asufc, Asfo), il Burlo di Trieste, l’Area Science Park, l’Aeroporto Friuli Venezia Giulia, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, il Consorzio di bonifica della Pianura friulana, l’Arpa Fvg, l’Ardis e le Università di Trieste e di Udine.
Per maggiori informazioni sul bando di gara si può consultare il sito.
“Per quanto la giunta Fedriga millanti attenzione verso l’ambiente e la transizione ecologica, i passi avanti sono ancora insufficienti e non colmano lo iato tra buoni propositi e realtà. Il bando per attuare il progetto Noemix, avviato quattro anni dalla precedente giunta di centrosinistra con l’allora assessore Vito, è indubbiamente un fatto positivo, che tuttavia non cancella il mancato rifinanziamento dei contributi per l’acquisto di auto ecologiche da parte dei cittadini del Fvg”, afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) commentando la presentazione del bando.
“Al di là dei proclami che sentiamo ormai da quattro anni, se la giunta davvero considerasse la mobilità sostenibile una priorità, in tutto questo tempo avrebbe rifinanziato e sviluppato progetti per incentivare l’uso della bicicletta, da associare allo sconto su benzina e gasolio per promuovere un cambiamento delle abitudini di spostamento, soprattutto in ambito urbano dove i velocipedi rappresentano un valido mezzo di trasporto quotidiano” sostiene Conficoni.
Invece, continua, “a palesare l’assenza di una strategia complessiva volta a ridurre l’inquinamento c’è anche il forte ritardo nell’approvazione del piano per il miglioramento della qualità dell’aria così come di quello per il contenimento e la mitigazione del cambiamento climatico. Per contrastare il caro carburante, infatti, la promozione delle auto elettriche non basta ma bisogna anche investire ulteriormente nell’installazione di pannelli fotovoltaici e aumentare in modo pulito la nostra indipendenza energetica. Nemmeno dopo l’esplosione del problema sembra che la Giunta abbia compreso la necessità di un cambio di passo”.