Il report settimanale della cabina di regia, che ha confermato il Fvg in zona gialla anche per la prossima settimana, ha fatto suonare un campanello d’allarme. A livello nazionale, infatti, continua l’aumento dell’indice Rt che, nel periodo 8-14 febbraio, è pari a 0,99 (range 0,95– 1,07).
L’Umbria ha un livello di rischio alto, mentre sono dieci le Regioni che hanno un Rt puntuale maggiore a 1, nove delle quali anche nel limite inferiore. Si confermano insomma, per la terza settimana consecutiva, segnali di tendenza a un graduale incremento nell’evoluzione della pandemia che, stando alle indicazioni arrivate dall’Istituto Superiore di Sanità, richiede “misure di mitigazione nazionali e puntuali interventi di contenimento nelle aree a maggiore diffusione”.
“Un nuovo veloce aumento nel numero di casi potrebbe portare a un rapido sovraccarico dei servizi sanitari in quanto s’inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono numerose le persone ricoverate per Covid-19 in area critica. Anche alla luce della conferma della circolazione di alcune varianti a maggiore trasmissibilità, è fondamentale mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e la mobilità. Analogamente a quanto avviene in altri paesi Europei, si raccomanda il rafforzamento delle misure su tutto il territorio nazionale“.
Proprio da questo alert e dalla necessità d’iniziare a disegnare il quadro delle regole che accompagneranno la nostra vita dopo il 5 marzo, quando scadrà l’attuale Dpcm, alle 17 di oggi è fissata una riunione in seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni.
Sarà la prima occasione di confronto tra le amministrazioni locali dall’insediamento del Governo Draghi. Diversi i punti all’ordine del giorno, dai contagi alla diffusione delle varianti, passando per la prosecuzione della campagna vaccinale che ha visto alcune Regioni, a partire dal vicino Veneto, spingere per un’acquisizione anche tramite canali ‘alternativi’ all’Ue di ulteriori scorte di antidoti.
Naturalmente si dovrà iniziare a ragionare delle nuove misure, a partire dallo stop agli spostamenti tra regioni, al momento prorogato fino al 25 febbraio, ma anche, più in generale, del sistema delle regole. In questi giorni, molti governatori hanno ribadito la necessità di rivedere i parametri di valutazione e, più in generale, il meccanismo della mappa a colori decisa settimanalmente che, tra giallo, arancione e rosso (e conseguenti aperture e chiusure), complica non poco l’organizzazione del lavoro per molte attività, a cominciare da quelle della ristorazione.
A tracciare la linea è il presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha sottolineato l’opportunità di una valutazione diversa. “Mi chiedo se questo saliscendi, alla luce delle varianti, non abbia qualche pecca che si può risolvere. Sarebbe il caso ragionare su una restrizione omogenea per tutta Italia di qualche settimana“.
Anche dal Fvg sono più volte arrivate pressioni per una revisione globale del sistema dei parametri, un meccanismo complesso e che, oltretutto, fotografa una situazione in ritardo di diversi giorni rispetto alla costante corsa del virus. Sul tema della campagna vaccinale, poi, dal Fvg arriverà anche una richiesta specifica sulle modalità di prenotazione per il personale scolastico che, per un ‘intoppo burocratico’, al momento è congelata per questione di privacy.