Sono molti i contenuti della legge regionale 13/2014 illustrati stamani a Udine nel corso del seminario “Costruire ai tempi del Patto di stabilità” che avranno effetti diretti sulle procedure e sugli oneri a carico di cittadini, professionisti ed Enti locali, in materia di edilizia e lavori pubblici.
Tra le principali novità si evidenziano alcune modifiche sostanziali alla legge regionale 19/2009 (Codice regionale dell’edilizia). La più importante, a beneficio dei cittadini, riguarda il permesso a costruire, il cui termine è stato fissato al massimo in 75 giorni, decorsi i quali scatta automaticamente il silenzio assenso.
Si potranno, inoltre, mantenere le distanze preesistenti anche nelle zone B0 e non solo nei centri storici, mentre si potranno eseguire con la semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) tutte le varianti entro il 15% delle superfici e dei volumi, anche se incidono sulla sagoma degli edifici.
Per i Comuni la novità principale riguarda la facoltà di riutilizzo delle economie su contributi concessi all’esecuzione di lavori pubblici per la realizzazione di opere affini, senza necessità di ulteriori autorizzazioni; sempre ai Comuni viene data la possibilità di ridurre o esentare gli oneri “Bucalossi” per impianti sportivi, se convenzionati per usi pubblici; viene inoltre fissato alla fine di novembre il termine entro cui i Comuni devono adottare un regolamento per l’approvazione dei piani attuativi di iniziativa privata, in mancanza del quale il procedimento deve concludersi entro 150 giorni.
Sulle specifiche norme introdotte in tema di lavori pubblici la Regione Friuli Venezia Giulia ha in programma un altro seminario, rivolto in particolare agli Enti locali, che si svolgerà il prossimo 2 ottobre.
Schede su “La semplificazione edilizia della legge regionale 13/2014” (Formato PDF)
Promesse mantenute
“In materia di semplificazione edilizia e urbanistica abbiamo fatto quanto promesso”. L’assessore regionale ai Lavori pubblici del Friuli Venezia Giulia Mariagrazia Santoro ha presentato oggi, ad una platea di oltre 500 addetti ai lavori intervenuti a Udine al seminario “Costruire ai tempi del Patto di stabilità”, i contenuti della legge regionale 13/2014 (Misure di semplificazione dell’ordinamento regionale in materia urbanistico-edilizia, lavori pubblici, edilizia residenziale pubblica, mobilità, telecomunicazioni e interventi contributivi), entrata in vigore lo scorso 24 luglio per dare risposta alle istanze di sburocratizzazione delle procedure e di certezza normativa.
“Questo è il primo risultato normativo del lavoro svolto assieme ai vari interlocutori oggi presenti. È grazie all’apporto di tecnici, Enti locali, associazioni di categoria, che abbiamo portato al Tavolo della Regione importanti e indispensabili proposte per redigere questa norma. Non è una riforma – ha dichiarato Santoro – ma una risposta immediata alla richiesta di semplificazione e non è nemmeno una deregulation, ma la costruzione di un apparato normativo rinnovato che si esplicita spesso nel dare certezza alle competenze degli Enti locali e dei Comuni in particolare”.
“Ora ci aspettano le vere riforme sulla pianificazione territoriale, sull’edilizia, sul piano del paesaggio, e contemporaneamente arriveremo all’approvazione dei regolamenti attuativi della legge”, ha sottolineato Santoro, ricordando che il primo di questi regolamenti, quello sulla semplificazione delle procedure in materia antisismica, sarà discusso domani in commissione consiliare.
“Il sistema regione ha risposto in maniera ottimale a questa sfida – ha concluso l’esponente della Giunta Serracchiani – dimostrando che siamo attrezzati per affrontare un momento di crisi difficile con strumenti adeguati. Il prossimo passo sarà garantire agli Enti locali la strada per arrivare all’aggiudicazione provvisoria delle opere pubbliche nei tempi utili a poter partire con i lavori non appena venga fornito un nuovo spazio finanziario rispetto ai vincoli del Patto di stabilità”.
Nel corso della presentazione, moderata dal presidente dell’ANCI regionale Mario Pezzetta, è stata sottolineata la necessità di proseguire la strada delle riforme con il metodo della collaborazione partecipativa. Proprio Pezzetta, sottolineando che questo metodo nel caso della legge regionale 13/2014 ha consentito di risolvere importanti aspetti sull’utilizzo dei finanziamenti per le opere pubbliche , ha ribadito l’interesse dei Comuni ad utilizzare appieno la propria autonomia regolamentare ai fini della chiarezza nell’applicazione delle norme.