Il Consiglio dei Ministri ha varato una serie di provvedimenti per rivedere le attuali regole anti-Covid. “Siamo in una nuova fase – ha precisato il Ministro Roberto Speranza in conferenza stampa – ed è quindi giusto ripensare le norme”.
La partita del Colle, però, lascia strascichi: la Lega non vota le norme sulla scuola del nuovo decreto Covid. Draghi ne prende atto, afferma di comprendere le perplessità ma poi taglia corto e difende la scelta condivisa dagli altri ministri.
Nel dettaglio, ecco le principali novità: viene prolungata senza limiti la durata del Green Pass dopo la terza dose. E’ equiparato chi ha contratto il Covid ed è guarito dopo il completamento del ciclo vaccinale primario.
Il secondo intervento riguarda le zone rosse: come per le altre fasce di rischio, le ulteriori restrizioni non si applicano ai vaccinati con richiamo.
C’è poi una misura fortemente voluta dal comparto turistico: a chi proviene da uno Stato estero ed è in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, nel caso in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, è consentito l’accesso ai servizi e alle attività per i quali è previsto il Green Pass rafforzato tramite un test antigenico rapido (validità 48 ore) o molecolare (validità 72 ore). Ciò vale anche per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, sempre previa effettuazione di un tampone.
Ma le misure più importanti riguardano la scuola che, dalla ripresa dopo le feste natalizie, è stata messa sotto scacco dal sistema delle quarantene ‘differenziate’.
Niente Dad per gli studenti che hanno completato il ciclo vaccinale o che sono guariti da meno di 120 giorni, indipendentemente dal numero di contagi nella classe.
“Le nostre scuole sono un patrimonio essenziale del Paese, quindi lavoriamo per tenerle il più possibile aperte. Nei pochi casi in cui comunque scatterà la Dad – ha detto Speranza – riduciamo la quarantena a cinque giorni“.
“Nessuna discriminazione”, replicano Speranza e il Ministro Patrizio Bianchi, rispondendo alle domande sullo ‘strappo’ della Lega in merito alle vaccinazioni a scuola. “Anche perchè agli studenti vaccinati, si aggiungono anche tutti i guariti”.
Nel dettaglio, nella scuola dell’infanzia i bambini, che per lo più non sono vaccinati e non hanno l’obbligo della mascherina in classe, restano a scuola fino al quinto contagio del proprio gruppo o classe. Poi stanno a casa in quarantena, che è ridotta da 10 a cinque giorni. Per rientrare è sufficiente un tampone antigenico fatto in farmacia, dove è gratuito con la prescrizione del medico.
Nella scuola primaria fino a quattro casi di positività, si continuano a seguire le attività didattiche in presenza con l’utilizzo di mascherina Ffp2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età e fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso accertato positivo. Inoltre, è obbligatorio effettuare un test antigenico rapido o autosomministrato o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto; dal quinto caso coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine Ffp2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età per dieci giorni; per tutti gli altri le attività proseguono in didattica digitale integrata per 5 giorni.
Per scuole medie e superiori con un caso di positività tra gli alunni, l’attività prosegue per tutti in presenza con l’utilizzo della mascherina di tipo Ffp2 da parte di alunni e docenti; con due o più casi di positività tra gli alunni, coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine Ffp2 per dieci giorni; per tutti gli altri le attività scolastiche proseguono in didattica digitale integrata per 5 giorni.
“I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una maggiore riapertura del Paese“, aveva detto il premier Mario Draghi aprendo la riunione del Consiglio dei Ministri. “Sulla scuola, veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo”.
“Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti”.