Confronto serrato tra le Regioni e il Governo in vista della stesura del nuovo Dpcm, che entrerà in vigore dal 4 dicembre e ci accompagnerà per tutte le feste di fine anno.
I territori si sono incontrati in videoconferenza con il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, quello della Salute, Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.
Al momento, a quanto trapela, Roma punta a mantenere la linea del rigore. Quindi, nessuna ulteriore deroga prima del 15 gennaio.
Ieri, nell’incontro tra i Presidenti delle Regioni, tra le richieste partite dai territori dell’Arco alpino e sostenuta anche dal Fvg, c’era quella di un’apertura ridotta degli impianti sciistici, con skipass solo per ospiti degli alberghi e per chi possiede o affitta una seconda casa. Ipotesi che, a quanto emerge, sarebbe stata bocciata dal Governo.
Resta da capire, invece, quale sarà la posizione in merito a una possibile chiusura dei confini nazionali o all’obbligo di quarantena dopo un viaggio all’estero per evitare che gli italiani vadano a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria (dove, al momento, non è ancora chiara la posizione in merito a un’apertura delle piste), con un rischio di doppio danno per l’economia e la diffusione incontrollata del virus.
Tra le novità, potrebbe esserci un divieto di spostamento tra le Regioni, comprese quelle in fascia gialla, che dovrebbe qualche giorno prima del Natale (il 19 o 20 dicembre). L’obiettivo è quello di scongiurare movimenti di massa per le feste, dal momento che i numeri, pur in calo, al momento non sono ancora sotto controllo.
Dovrebbe essere comunque consentito raggiungere i parenti stretti o tornare nella propria abitazione di residenza; per le regioni in fascia gialla, resterà in vigore la possibilità di raggiungere le seconde case, purchè all’interno del territorio regionale.
Per i negozi, pare scontata la riapertura dei centri commerciali nel weekend, mentre non dovrebbero esserci modifiche per le attività di ristorazione: resteranno aperte fino alle 18 in zona gialla, mentre potranno lavorare solo per asporto nelle aree colorate di arancione e rosso. Nessuna deroga, a quanto pare, nemmeno per il coprifuoco: tutti a casa entro le 22 anche a Natale e, sopratutto, a Capodanno, dove saranno vietate le feste in piazza, ma anche i ‘veglioni’ in aree private.
Per cene e pranzi in famiglia non è pensabile stabilire per legge un numero massimo di coperti, ma il Governo potrebbe inserire una raccomandazione a limitare i commensali.
Sarà importante, comunque, valutare l’evoluzione dei numeri nelle prossime settimane. La curva, in Italia, ha iniziato a scendere, quindi la speranza è quella di poter vedere uno Stivale il più possibile tendente al giallo.
Anche il governatore Fvg Massimiliano Fedriga si è detto fiducioso per un rapido passaggio della nostra regione in area gialla, invitando, però, la popolazione a mantenere alta la guardia. Non sono state escluse, poi, ordinanze ad hoc, sulla scorta di quanto già fatto anche in Veneto, per limitare alcune delle occasioni più frequenti di assembramento e quindi di rischio.