“L’intempestiva chiusura del Cara di Gradisca ha facilitato la diffusione del contagio fra gli stessi incolpevoli lavoratori, la responsabilità di questa vicenda ricade sulle spalle del sindaco Linda Tomasinsig che ha affrontato la questione in maniera ideologica. Se avesse ascoltato gli appelli del sottoscritto a dichiarare Zona Rossa la Struttura di Accoglienza si sarebbero potuti evitare numerosi contagi e situazioni di pericolo. Prima che sia troppo tardi, il sindaco segua l’esempio di altri primi cittadini, fra cui Pietro Fontanini, che, per tutelare la salute dei propri concittadini e degli ospiti stessi, hanno limitato le uscite dei richiedenti asilo dai centri di accoglienza”.
Questo il commento del consigliere regionale Diego Bernardis, il quale a più riprese ha segnalato situazioni di potenziale pericolo per i cittadini di Gradisca di Isonzo, del territorio goriziano e per i lavoratori e gli ospiti della Struttura di Accoglienza, a causa dei frequenti spostamenti incontrollati dei richiedenti asilo poi risultati positivi al Covid-19.
In particolare Diego Bernardis aggiunge: “Mi domando come mai le proposte sensate fatte dal sottoscritto, sia questa estate ma anche recentemente, non hanno trovato subito la giusta risposta ma anzi sono state tacciate di essere strumentali da una certa parte della sinistra provinciale e regionale. Il sindaco Tomasinsig, di concerto con la prefettura di Gorizia, dichiari quanto prima Zona Rossa il Cara di Gradisca di Isonzo. Non si capisce perché le regole per evitare la diffusione del contagio dovrebbero valere solo per gli italiani mentre a questi richiedenti asilo è sempre tutto concesso”.
“Al sindaco chiedo: come sta tutelando la salute dei cittadini ed è a conoscenza delle numerose segnalazioni che riportano che dei richiedenti asilo escono di nascosto dalla struttura? Venga dichiarata Zona Rossa e si metta una pezza a un’incresciosa quanto pericolosa situazione che un atteggiamento di inerzia ha contribuito a creare. Il mio pensiero – conclude il consigliere regionale Diego Bernardis – va a tutti coloro che si trovano in difficoltà perché contagiati, ma non sono pochi i dubbi sul fatto che si sarebbero potuti evitare nuovi contagi nella comunità di Gradisca d’Isonzo e nel Cara se fossero state adottate misure di controllo per tempo come avevo segnalato”.
“Mentre la sanità territoriale isontina e non solo è sempre più in sofferenza di fronte all’emergenza Covid, la Lega tenta di distogliere l’attenzione nel modo che gli è più consono: parlare degli ospiti del Cara come untori, evocando zone rosse che non esistono, tentando di scaricare le colpe sul sindaco di Gradisca (che sulla struttura non ha alcuna competenza) e gettando sulla stessa la responsabilità degli operatori contagiati. Ma i contagi sono solo al Cara? Il problema è enormemente più complesso e speculare per polemiche inutili potrà trovare un colpevole, ma non risolverà alcun problema”, replica il consigliere del Pd, Diego Moretti.
“La gestione della struttura – aggiunge – non è in capo al sindaco di Gradisca: eventualmente sarà il Prefetto a prendere le misure più corrette su una struttura ministeriale. Il leghista Bernardis lo sa bene, ma continua a mescolare tutto insieme e dire cose non vere, dimenticando quello che sta accadendo anche fuori dal Cara, sui nostri territori”.
“In più occasioni, l’ultima sei mesi fa, abbiamo sostenuto la richiesta del sindaco Tomasinsig di prevedere una sorveglianza sanitaria da parte dell’Azienda sanitaria all’interno della struttura per operatori e ospiti. Dopo non aver mosso un dito – evidenzia Moretti – anziché parlare dei colori delle zone (i quasi 1.200 contagiati odierni ci dovrebbero preoccupare tutti anziché agitare colpevoli e untori) e voler polemizzare inutilmente con un amministratore locale che da subito ha evidenziato problematicità ora purtroppo esplose, questo lascia veramente senza parole”.
“Sarebbe meglio occuparsi di tracciamento saltato, blocco dei ricoveri ospedalieri comunicato da Asugi per gli anziani contagiati delle case di riposo, tempistiche di comunicazione degli esiti dei tamponi che ormai sono enormi o – conclude il dem – dei cittadini che sono lasciati da soli, senza alcun supporto di fronte alla gestione della pandemia sempre più complessa”.