Archiviata la seconda Pasqua in lockdown, per il Fvg si apre una settimana decisiva per stabilire un eventuale passaggio di colore con il prossimo report della cabina di regia.
L’ultima ordinanza del ministro Roberto Speranza, infatti, dispone la permanenza in zona rossa fino al 20 aprile, fatta salva una nuova classificazione. Uno spiraglio per il cambio, quindi, rimane aperto. Ma, come sempre, saranno i numeri a decretare, venerdì 9 aprile, l’eventuale inserimento del Fvg nella fascia di rischio meno restrittiva.
Con l’indice Rt già sceso sotto 1 venerdì 2 aprile, il parametro da monitorare con attenzione, accanto alle ospedalizzazioni, sarà quello dell’incidenza, ovvero i casi ogni centomila abitanti registrati nell’arco dell’ultima settimana. Se scenderanno sotto 250 (nell’ultimo report erano a 331, ndr), il Fvg potrà godere delle misure meno restrittive concesse dalla zona arancione.
Attualmente, la stima a livello regionale è scesa sotto 300. L’ex provincia con l’incidenza maggiore risulta Trieste, quinta in Italia con 375 casi, seguita da Gorizia, nona con 357 casi, e Udine, 13esima con 319. Ultima e decisamente molto distanziata Pordenone che, con 143 casi ogni centomila abitanti, resta l’area con meno contagi, nonostante la variante inglese sia presente nella quasi totalità dei casi analizzati.
Nel frattempo, da martedì 6 torneranno in vigore le misure ‘standard’ della zona rossa. Ricordiamo, quindi, le REGOLE.
Per gli spostamenti è sempre obbligatoria l’autocertificazione (scaricala qui); ci si può muovere solo per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito. Non sono, invece, permesse le visite verso abitazioni private, salvo che per motivi di lavoro, necessità o salute.
Scuola: da mercoledì 7 aprile gli alunni più piccoli – fino alla prima media – torneranno in classe, mentre proseguirà la didattica a distanza per tutte le altre fasce d’età.
Commercio: sono sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità, anche all’interno dei supermercati (qui l’elenco). Restano ferme le chiusure previste per i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Nelle zone rosse, poi, sono chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici. Restano aperti i servizi di lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia; lavanderie industriali; servizi di pompe funebri e attività connesse.
Attività fisica: è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. E’ consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale.
Le passeggiate sono ammesse, in quanto attività motoria, esclusivamente in prossimità della propria abitazione. Sono ammesse, inoltre, nel caso siano motivate per compiere gli altri spostamenti consentiti (andare al lavoro, motivi di salute o necessità). Per esempio, è giustificato da ragioni di necessità spostarsi per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana. Resta inteso che la giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità dell’autocertificazione.
L’attività motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona e indossare dispositivi di protezione individuale. Sono sempre vietati gli assembramenti.
Cultura: sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, a eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto.