Il patto di stabilità, attivato in modo non certo indolore nel 2012 con conseguenze negative specialmente sul sistema dei pagamenti della pubblica amministrazione, diventa meno indigesto grazie all’approvazione di una recente delibera regionale che revisiona le penalità derivanti dal mancato rispetto del saldo obiettivo, riconoscendo una diminuzione degli spazi sprecati tra il 2012 e il 2013.
Una delibera, approvata anche dal Consiglio delle autonomie locali lo scorso martedì 16 settembre, che trova la lode dei Comuni di Trieste, Pordenone, Udine e Monfalcone per il lavoro effettuato dal Servizio autonomie locali e dall’assessore alla Funzione Pubblica e Autonomie locali Paolo Panontin.
«Coscienti delle criticità causate alle aziende regionali derivanti dall’attivazione del sistema a competenza mista nel corso dell’anno 2012, la cui responsabilità politica va attribuita alla giunta Tondo – affermano in una nota congiunta i Comuni di Trieste, Udine, Pordenone e Monfalcone – nonché delle gravi difficoltà per gli enti locali di gestire il complesso meccanismo dei pagamenti derivanti da questo sistema, apprezziamo tutti i meccanismi di gestione proposti dalla Regione che hanno portato a una diminuzione degli spazi sprecati tra il 2012 e il 2013 superiore all’80 per cento».
Nello stesso tempo, è stato un segno di attenzione molto apprezzato anche la riduzione delle penalità derivanti dal mancato raggiungimento o dal superamento oltre il 10% del saldo obiettivo. «Si riconosce, con questo provvedimento, che la programmazione dei pagamenti in molti casi può essere vanificata a causa di eventi imprevedibili (come ad esempio fallimenti delle imprese creditrici, mancati introiti programmati che causano a loro volta il blocco dei pagamenti). Gli imprevisti sono sempre in agguato, cosa che ogni amministratore sa bene» conclude la nota.